Lo scorso venerdì 25 Marzo, al civico n. 6 di via San Zeno a Martinengo, circa a mezzogiorno, l’ufficiale giudiziario e le forze dell’ordine hanno tentato di sfrattare per la terza volta consecutiva Mohammed.
Mohammed vive con moglie e figlio di sei mesi, come molti, non riesce più a sostenere l’affitto perché disoccupato.
Questo venerdì i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, l’ assessore alle politiche sociali, l’ assistente sociale, si sono ben guardati dal farsi vedere, nonostante in caso di sfratto ove vi siano minori, abbiano il dovere di svolgere il ruolo di mediazione e di elaborare soluzioni alternative.
Presenti invece la comunità marocchina di Martinengo ed altre persone intervenute in solidarietà alla famiglia minacciata dallo sfratto.
Grazie a questa presenza, si è creato un dialogo con i proprietari, che hanno rimandato al 5 maggio prossimo il termine ultimo per lasciare l’alloggio.
Per un altro mese Mohammed e la sua famiglia potranno avere un tetto e nel frattempo continuare a cercare un lavoro ed una soluzione abitativa alternativa.
E’ un risultato non da poco, se si tiene conto dell’ostilità con cui l’amministrazione comunale guarda alle iniziative anti-sfratto.
L’indifferenza del sindaco della Lega verso le problematiche socio-economiche derivanti dalla crisi è palese.
I dati nel complesso sono sconcertanti: il numero degli sfratti a Bergamo e provincia ha raggiunto quota 2000, pari a 6 al giorno c.ca.
L’Unione Inquilini si sta impegnando nella costruzione di una rete anti-sfratti, sottolineando la richiesta di un intervento da parte della Prefettura di Bergamo per una risposta a quella che è ormai divenuta un’emergenza.