Duecento km di nuove autostrade

 Bergamo – Dopo il completamento della Bre.Be.Mi, un’autostrada attraversata più da fagiani che auto, pare che i piani alti del Pirellone ritengano inevitabile asfaltare altri duecento chilometri di autostrada. Legambiete Lombardia lancia l’allarme:«Sappiamo già che non ce lo dirà, perchè Il giorno dopo chiederemmo conto dei costi di quegli inutili e devastanti progetti realizzati solo per ingolosire piccoli potentati di tutti i collegi elettorali lombardi.  Duecento chilometri di nuove autostrade, da cui Maroni afferma di non poter prescindere rappresentano un incubo di nuovo asfalto, cemento e smog di cui invece molti farebbero volentieri a meno, nella regione più cementificata d’Italia. In particolare sarebbe interessante capire dove questi nastri stradali dovrebbero materializzarsi».

Asfaltare campi sta diventando una pratica abituale per le oligarchie dirigenti soprattutto in Lombardia. Ne è prova, appunto, l’ultima opera realizzata: la Bre.Be.Mi che ha falciato intere comunità locali, cambiando per sempre la loro geografia. Oppure il mostro da cinque miliardi della Pedemontana che giace incompiuta fra Varese e Bergamo.

Tuttavia asfaltare è anche un facile strumento al tempo stesso per legare interessi economici e istituzioni politiche. Dopo avere affidato ai privati il compito di decidere quali fossero i progetti di pubblica utilità, tramite il project financing. Un progetto costato 2400 milioni che al contrario di quanto dichiarato avrà dei costi pubblici, a cui si aggiungono i solleciti delle imprese per le richieste di sgravi fiscali.

La pianura padana sta diventando una distesa di ruspe e betoniere, l’utilità sociale del loro operato è spesso nulla, l’impatto ambientale pesante. Con quale utilità? E a quale prezzo per le tasche e la salute dei cittadini?

 

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