Esposto alla Corte dei Corti per far luce sui costi del parcheggio dell’ospedale

Bergamo – “Perché l’utenza dovrebbe pagare per gli errori altrui?”. L’ Avv. Roberto Trussardi , insieme all’Avv. Rocco Gargano, esponenti dell’associazione Micromega Bergamo, ritengono che ci sia bisogno di far luce su alcuni elementi relativi al parcheggio dell’Ospedale Giovanni XXIII.

“Poniamo precisi interrogativi alla Corte dei Conti sul parcheggio dell’ospedale” dichiara Trussurdi, spiegando i motivi dell’esposto presentato alla Corte dei Conti circa i costi relativi al parcheggio.

E’ difatti lecito, chiede l’avvocato, che la Bhp Bergamo hospital parking, gestore del parcheggio su appalto della Provincia ritocchi “il Piano economico finanziario con 9,5 milioni di euro in più rispetto all’iniziale costo di 16 milioni, per danni lamentati dal privato? Ed aver effettuato poi una transazione di altri 3,5 milioni, sempre a favore del privato ed erogati dalla Regione, per evitare il rischio di risoluzione del contratto? Si dica se queste operazioni hanno creato danno erariale”.

In un primo accordo di programma fra Ministero della Sanità, Regione Lombardia, l’Azienda ospedaliera e il comune di Bergamo, la Provincia era stata nominata responsabile della costruzione del parcheggio del nuovo ospedale. Successivamente la Provincia aveva affidato il suo operato alla società ABM2, la quale a sua volta aveva indetto una gara di appalto per la concessione del progetto, la costruzione e la gestione del parcheggio. L’incarico era stato aggiudicato all’unione di tre famose imprese: Imprima Costruzione Srl; Castiglioni Srl; e Cogestil. Successivamente tali società confluirono nel consorzio Bergamo Hospital Parking (BHP).

Le condizioni economiche previste dal Piano Economico Finanziario (PEF) della concessione prevedevano anche una tariffa oraria di al massimo 0,80€ e la prima ora gratuita.

Nel 2011 la Provincia e la BHP decidono di modificare il PEF dato l’aumento dei costi di realizzazione del parcheggio dovuti a dei “limiti progettuali insiti nel progetto a base di gara” e alla e alla “mancata disponibilità di parte delle aree consegnate per l’esecuzione dell’opera occupate dal deposito di materiali vari di proprietà di terzi”. Un aumento che in particolare porta la tariffa di sosta oraria a 1,10€ (ad oggi 1,20€) e i primi 15 minuti gratuiti. Portando, in generale, ad un aumento di 9,5 mln rispetto al costo iniziale.

La domanda degli avvocati sorge spontanea: Se vi fossero stati degli errori nel progetto iniziale o nel deposito dei materiali, perché il costo deve ricadere sull’utenza?

Ma la storia non finisce qua. Successivamente BHP chiede ed ottiene dalla Provincia altri 3,5 mln per essere risarciti del ritardo di due mesi dell’apertura dell’ospedale rispetto le date prestabilite. Insomma, un ritardo dal costo di 3,5 mln per compensare i mancati introiti della società privata.

Anche qui gli esponenti di Micromega Bergamo pongono un dubbio: la somma di denaro elargita dalla Provincia, per conto dell’azienda ospedaliera, nelle tasche della società BHP è congrua per soli due mesi di ritardo?

Ad ora si attende la risposta alle esposto da parte della Corte dei Conti. Rimane sempre sconcertante come la politica e l’azienda ospedaliera non intervengano se non tramite annunci e promesse. Non solo, addirittura il presidente della Provincia Ettore Pirovano sostenne che i 3,5 mln fossero inclusi nei 9,5 mln, affermazione smetita dalle carte.

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