Iniziano le mobilitazioni contro Expo

Bergamo – Come in molte altre città italiane, tra cui Brescia, Bologna e Torino, anche Bergamo venerdì è stata scenario della mobilitazione degli studenti e delle studentesse delle scuole superiori contro la riforma della “buona scuola” di Renzi e Giannini, tramite un’assemblea pubblica che ha mirato a un dibattito libero e aperto tra studenti, insegnanti ed esterni. Punto di ritrovo dell’assemblea è stato il piazzale della stazione, luogo di passaggio, verso le 15.00, di un numero elevato di pendolari e curiosi. Gli studenti e le studentesse, appoggiati da alcuni insegnanti, hanno apertamente denunciato il contenuto della riforma, e il suo presentarsi come un innovativo e positivo cambiamento nel modo di fare scuola, definito da Renzi stesso qualcosa che nel corso degli anni è stato messo dai politici “in fondo al sacco”, negandogli l’importanza cruciale che gli era dovuta.

La “buona scuola”, illustrata come “un patto educativo e non l’ennesima riforma” del governo, non solo prevede tagli di personale e fondi che già da tempo dovevano essere volti al miglioramento delle strutture scolastiche, ma che non sono stati ancora recepiti e non sono quindi utilizzabili dagli istituti interessati, ma anche un dubbio sistema di valutazione degli insegnanti, che riceveranno un aumento di reddito non più in base all’anzianità ma piuttosto al merito, seguendo criteri non meglio precisati.

Contemporaneamente, nello stesso piazzale, si è svolta un’iniziativa contro Expo 2015. Il comune di Bergamo ha infatti stanziato ben 400.000 euro per la costruzione di una struttura che sarà utilizzata in stazione come info point proprio per Expo, mentre in concomitanza, per esempio, si perpetuano tagli al trasporto pubblico. L’azione era volta a informare i cittadini riguardo le incongruenze presentate dal tanto discusso evento, come ad esempio la richiesta elevata di volontari e volontarie – situazione che contribuisce ad alimentare l’idea di un lavoro non retribuito come “normale e necessaria”-  o l’utilizzo di fondi pubblici per la realizzazione di eventi simili, o le speculazioni sulle grandi opere come l’autostrada BreBeMi. Durante la giornata vi è stata la momentanea installazione di una cupola, con lo scopo di criticare la simile struttura che verrà effettivamente costruita, con soldi pubblici, come punto d’informazioni per Expo.

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