Bergamo– Un’ assemblea molto partecipata e ricca di interventi quello organizzata ieri in Piazza Vecchia dal comitato No parking Fara, contro il parcheggio multipiano in città alta: formatosi da poco, esso riunisce diversi cittadini e cittadine che ritengono il progetto dannoso e penalizzante per la città. Più di mille le firme già raccolte contro il parcheggio, numerose le associazioni e i comitati presenti in appoggio alla protesta; il presidio si è poi trasformato in corteo fino a via Fara, al cantiere del futuro parcheggio di nove piani.
Quest’opera, il cui progetto ha attraversato ben quattro giunte diverse dal 2004, resta insomma al centro di numerose polemiche. L’iter è infatti lungo e tortuoso: l’iniziale approvazione risale al 2004, su progetto della giunta Veneziani; i lavori furono assegnati ad un raggruppamento temporaneo di imprese (Parcheggi Italia SPA), di cui facevano parte le aziende Cividini, Locatelli, Cavalleri e ATB. A preoccupare oltre all’opera e al suo impatto geologico e ambientale erano alcune clausole della convenzione: il comune avrebbe dovuto infatti garantire l’accesso al parcheggio 24 ore su 24 365 giorni all’anno, rinunciando dunque a chiudere il centro storico a causa della convenzione firmata con un privato. L’amministrazione si trovava così in posizione subordinata rispetto a un’azienda in merito alle politiche sulla mobilità. Per finanziare l’opera, inoltre, lo strumento scelto era il project financing, quindi i parcheggi sulle mura fino ad allora gratuiti diventarono a pagamento, e gli introiti continua a incassarli Bergamo Parcheggi SPA dal 2004.
I lavori nel cantiere iniziarono 4 anni dopo, nell’autunno del 2008, e la risposta che il sindaco Bruni fornì ai cittadini preoccupati per l’opera era sempre la stessa: questo era un progetto che la nuova giunta aveva ereditato e in caso di stop avrebbe dovuto pagare delle penali che sarebbero pesate sulle casse comunali. Pochi mesi dopo, nel dicembre 2008, il cantiere si fermò di fronte a una tremenda frana prodotta dalle inadempienze della ditta realizzatrice. Nel cantiere intervenne allora la ditta Locatelli che per tamponare la frana utilizzò rifiuti speciali che avrebbe dovuto pagare per smaltire. Partì dunque una denuncia e i lavori si interruppero.
Durante la Giunta Tentorio la situazione restò bloccata: Bergamo Parcheggi, però, continuò a incassare le entrate per i parcheggi in superficie senza che la Giunta chiedesse alcun resoconto economico. Il cantiere nel frattempo rimase fermo.
Nel 2014 il sindaco Gori durante la campagna elettorale si impegna a ridimensionare il parcheggio e a riservare i posti auto ai soli residenti. A Giugno del 2015 una delibera intima a Bergamo Parcheggi di riprendere i lavori entro e non oltre la data del 4 novembre e contesta una serie di inadempienze che hanno provocato la frana e la conseguente paralisi del cantiere, annunciando l’applicazione di penali per il ritardo. Si chiede anche chiarezza rispetto ai premi assicurativi incassati da Bergamo Parcheggi per la frana. Inoltre Bergamo Parcheggi deve procedere a proprie spese a rimuovere i materiali inquinanti depositati nel cantiere. In caso di inadempienza il comune di Bergamo procederà chiedendo la decadenza della concessionaria per gravi inadempimenti della ditta.
Fino a qui tutto, bene si potrebbe dire, se non che Bergamo Parcheggi non fa nulla di quanto richiesto, e l’amministrazione non procede per richiedere la decadenza come era stato dichiarato.
Si arriva a ottobre 2016, quando la Giunta pretende che venga votato in Consiglio comunale un nuovo atto transattivo. Questo atto rinnova la convenzione con Bergamo Parcheggi per la realizzazione dell’opera con alcune modifiche: scompare nel nulla la richiesta di risarcimento per i danni arrecati dalle gravi inadempienze del concessionario. L’ improvvisa fretta di decidere rispetto a una vicenda che si protrae da dodici anni sorprende molti consiglieri, sia della maggioranza che dell’opposizione, poche ore per prendere visione e poter esprimersi con consapevolezza su un’operazione così complessa sono un’esigenza di molti. Viene presentata una richiesta di rinvio, che però la maggioranza del consiglio blocca. La delibera passa con i voti contrari di Gregorelli e Zenoni, si astengono invece Tentorio, Ongaro e Tremaglia.
Le voci che si alzano contro tale scelta sono molteplici: lo stesso circolo del PD di città alta e Colli a novembre del 2016 la qualifica come incoerente, definendola un grave errore e chiedendo perché l’Amministrazione non richieda a Bergamo Parcheggi i danni (vista la perizia del collaudatore). Anche Legambiente, Asssociazione Città alta e colli e Italia Nostra esprimono il proprio dissenso. Smentendo quanto detto in campagna elettorale, Gori decide di destinare i posti del parcheggio multipiano ai visitatori e i parcheggi lungo le mura ai residenti. Il parcheggio di 9 piani dovrà essere realizzato entro marzo 2019 ma per comprimere i tempi del cantiere è certo che l’amministrazione dovrà derogare e permettere a Bergamo Parcheggi di lavorare dalle 6 di mattina a mezzanotte, nonostante la presenza di abitazioni adiacenti al cantiere.
Al sindaco attuale, dunque, il comitato imputa il cambio di decisione sulla destinazione del parcheggio (inizialmente per residenti, ora per turisti) e la delega delle scelte sulla mobilità all’accordo con una ditta privata, più che al confronto con la cittadinanza.