Bolgare – Razzismo e sfruttamento. Sono due parole che così, scritte vicine l’una all’altra su uno striscione appeso proprio davanti al palazzo del Comune di Bolgare, forse davano troppo fastidio nella quiete mattutina di oggi sabato 8 marzo. E’ uno degli striscioni che dava risalto al presidio organizzato a Bolgare dal sindacato CUB per protestare contro la delibera di Giunta che aumenta a 500 euro il costo per la richiesta di rilascio del documento di idoneità alloggiativa. Subito un vigile viene spedito a far rimuovere lo striscione. A lui si aggiungono un paio di carabinieri. Dopo un po’ di discussioni la questione rientra e può cominciare l’assemblea pubblica sulla piazza del paese della bassa.
Sono quasi tutti immigrati i presenti all’inizativa indetta dal sindacato CUB e che ha visto l’adesione del sindacato SLAI COBAS. Non usano mezzi termini le decine di partecipanti alla manifestazione di oggi a Bolgare. La decisione del sindaco appare a tutti come una palese ingiustizia. Numerosi gli interventi che riportano esperienze di discriminazione subita sul posto di lavoro o in altri paesi della Provincia. L’assemblea infine decide di indire una manifestazione per domenica 16 marzo al pomeriggio sempre davanti al palazzo comunale. “Dobbiamo vincere e questa cosa deve essere ritirata”, dicono in tanti.
“Abbiamo scritto al Prefetto e siamo in attesa che ci convochi per un incontro dopo che avrà approfondito la questione” dice Lorenzo Lanfranchi dello sportello CUB immigrazione che ha organizzato il presidio di questa mattina. “Abbiamo chiesto di intervenire presso il Sindaco di Bolgare perchè ritiri al piu’ presto il provvedimento della Giunta”. E’ infatti da metà gennaio che la norma è operativa: alcuni residenti sono già stati costretti a pagare la super-tassa per un documento che è è necessario ogni 6 mesi per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno di lunga durata e per altre richieste quali il ricongiungimento familiare.
Sicuramente il peso di questa tassa per lavoratori che guadagnano 1000 euro al mese si farà presto sentire. “Io sono venuto via da questo paese”, ci dice un signore di mezza età di origine marocchina. “Ora nel mio nuovo Comune per questo stesso documento pago 10 euro. Se dimostri di essere povero mostrando il CUD non ti fanno pagare nulla”. “E’ qui a Bolgare che spesso ci sono problemi”, racconta un altro, “Io conosco molti di quelli che hanno negozi nella via principale del paese. Prima potevano tenere aperto fino alle 10 di sera. Poi hanno obbligato a chiudere alle 8. Dicevano che lo facevano per la sicurezza, ma è chiaro che è una legge contro gli immigrati”.
Folta la presenza dei lavoratori della logistica organizzati con lo SLAI COBAS. Anche loro intendono organizzare attivamente l’evento di domenica prossima. La presenza di lavoratori immigrati che lottano per la difesa del proprio posto di lavoro viene sottolineata in alcuni interventi. “Provvedimenti razzisiti come quello della Giunta di Bolgare servono solo per sfruttare noi immigrati”, dice un signore con chiaro accento maghrebino. Un altro riprende “Queste tasse sono solo una parte dello sfruttamento che gli immigrati subiscono tutti i giorni sul posto di lavoro. Tutti parlano di noi quando succede qualche incidente o qualcuno commette un reato. Nessuno però parla di come lavorano tanti di noi, a volte costretti a lavorare anche per due o tre euro l’ora, costretti a essere sempre disponibili e minacciati di licenziamento appena qualcuno osa sbuffare. Questo è sfruttamento”.
Razzismo e sfruttamento. Ancora quelle parole che ritornano, questa volta dalla bocca dei manifestanti. Segno che dietro a decisioni di tassare gli immigrati si cela qualcosa di piu’.
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