Sciopero della logistica: ancora blocchi alla SDA

Stezzano – All’alba di questa mattina i lavoratori del servizio spedizione SDA sono tornati a bloccare i cancelli, chiedendo un trattamento di lavoro equo e giuste retribuzioni.

Dopo il picchetto vincente del 15 settembre scorso, in cui gli autisti della SDA avevano ottenuto che 4 lavoratori ingiustamente licenziati fossero reintegrati, vi è stato oggi un ritorno davanti ai cancelli. I lavoratori hanno chiesto che venga applicato il contratto nazionale: diritto alle ferie, alla malattia, agli straordinari pagati, a orari di lavoro secondo la piattaforma contrattuale.

Rispondendo allo sciopero nazionale della logistica indetto dal S.I. Cobas, i lavoratori chiedono i diritti previsti per legge, laddove fino a oggi ci sono stati solo turni massacranti, giornate di riposo negate, il mancato riconoscimento degli anni di previdenza. Nel rivoltante sistema dei sub-appalti, i lavoratori non capiscono neppure chi sia il loro attuale datore di lavoro, vi sono casi di chi risulta contemporaneamente assunto per più ditte e di chi si trova un datore residente in Brasile, che di Stezzano e della SDA sa poco o nulla.

Durante la mattinata l’azienda, acquisita da Poste Italiane, ha accettato di sedersi al tavolo con i lavoratori. Dopo un’ora di trattativa, si è raggiunto l’accordo di ripristinare l’orario di lavoro ad 8 ore per giornata: fino a oggi gli autisti lamentavano turni che arrivavano fino alle 15 ore per giornate senza che venisse remunerato lo straordinario. Inoltre per Martedì è previsto un nuovo tavolo di trattativa, in concerto con la SDA di Brescia, per far sì che il contratto nazionale sia rispettato.

Ancora una volta il picchetto si dimostra l’arma vincente per prendere in scacco aziende che altrimenti finirebbero per stritolare i propri stessi operai. Purtroppo il diritto a essere giustamente retribuiti non sempre trova la solidarietà di altri lavoratori. Esecrabile, da questo punto di vista, è quanto avvenuto subito appena prima delle 7 di stamane. Un autista della SDA, non appartenente alla sigla sindacale, ha cercato di forzare il picchetto rischiando di investire gli operai in sciopero. Fortunatamente nessuno si è fatto male e il furgone è stato comunque tenuto fuori dallo stabilimento.

Non si può retrocedere dalla lotta per i propri diritti.

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