San Giovanni Bianco – Quattromila cittadini hanno sfilato sabato per dire no ai tagli alla sanità pubblica che coinvolgono l’unico ospedale della Valle Brembana. La manifestazione si snoda per tutta la cittadina brembana ed in testa al corteo ci sono proprio i bambini nati negli scorsi anni nel reparto neo natale al centro dei tagli da parte di Regione Lombardia.
L’ospedale di San Giovanni, infatti, ora sotto il controllo del Papa Giovanni, non è abbastanza redditizio e quindi via il reparto di pediatria, radiologia, la rianimazione e il reparto di ostetricia. I tagli avverrano in due fasi: da qui fino a giugno l’ospedale opererà part-time con un unico specialista per ogni reparto oggetto dei tagli. Fino al primo pomeriggio, il servizio è garantito, ma a partire dalle 16,30 chiunque necessiti di cure specialistiche dovrà rivolgersi al Papa Giovanni di Bergamo, a 35 km di distanza. Le prime polemiche deflagrano una settimana fa, quando un bambino con l‘ appendicite è stato respinto dall’Ospedale e mandato a Bergamo.
I manifestanti temono che con un unico specialista e con turni massacranti la probabilità di errore sia concreta (e oggettivamente umana). La sanità è gestita dalla Regione Lombardia, mentre l’esecutore materiale è il ciellino Nicora, gia Direttore Generale del Papa Giovanni e uomo forte di Maroni. Questo non rassicura i cittadini, che si vedono togliere “un gioiellino di ospedale” (così lo definiscono i valligiani).
La paura che anche la salute pubblica sia soggetta alla spending review “lacrime è sangue“ è un’ansia concreta. Persino la salute diventa dunque nuova frontiera di speculazione da parte della amministrazione regionale. Non ci è dato sapere se l’ospedale operi con redditività o meno; lascia però parecchi dubbi che anche la sanità sia oggetto di valutazioni prettamente economiche prima ancora che sociali.