Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore che, in occasione del 25 aprile, ha deciso di scrivere un ricordo di Angelica “Cocca” Casile, partigiana venuta a mancare il 26 dicembre 2017. Questo è stato la prima festa della Liberazione senza di lei in piazza.
Quello di quest’anno è stato il primo 25 aprile senza la “Cocca” : la partigiana combattente Angelica Casile è morta lo scorso anno alla vigilia di Natale, quasi a sottolineare la sua vocazione di “guastafeste” che già negli anni ’70, con il compagno Bruno Codenotti, la portava a contestare la retorica resistenziale dell’antifascismo istituzionale.
Il suo carattere indomito l’ha condotta naturalmente a militare accanto alle nuove generazioni che animavano i movimenti nati dopo il ’68, richiamandosi ai valori della Resistenza contro il riemergere delle trame fasciste che sfociarono nello stragismo protetto dagli stessi apparati dello stato.
La sua militanza nella resistenza è già stata raccontata e documentata nei giorni della sua scomparsa dalla stampa locale, citando documenti e ricerche raccolti dall’Istituto per la storia della resistenza e dell’età contemporanea di Bergamo, a partire dai fatti che la videro protagonista assieme a Ferruccio dall’Orto, caduto a soli 17 anni durante un’azione di disarmo compiuta nel febbraio del 1945.
Per questo ieri la città ha voluto ricordarla principalmente per quel suo carattere ribelle che le ha consentito ogni 25 aprile di trasmettere non solo la memoria, ma anche l’attualità dell’azione antifascista ai più giovani davanti alla lapide in via Pignolo che ricorda il sacrificio di Ferruccio.
Non a caso era stata tra coloro che auspicavano da tempo l’iscrizione dei giovani antifascisti nelle file dell’ANPI che solo da qualche anno ha aperto le proprie sedi riservate in passato ai soli partigiani combattenti.
Oggi la sua immagine con il pugno alzato davanti alla lapide di Ferruccio dall’orto è diventata un’icona che ormai campeggia nei murales, nelle sedi di movimento e nelle manifestazioni della città in ricordo del suo invito a non farsi scoraggiare dalle difficoltà e dalle sconfitte e a continuare la lotta contro il fascismo per la libertà e l’uguaglianza.