Bergamo – Questa mattina, anche a Bergamo, è stato indetto un presidio in solidarietà all’attivista No Tav 73enne Nicoletta Dosio, portata in carcere ieri sera dalle forze dell’ordine.
Ieri sera, infatti, a Bussoleno in Val di Susa, la militante No Tav e coordinatrice nazionale di Potere al Popolo! è stata arrestata a seguito di una condanna, nei suoi confronti e di altri 11 attivisti, in via definitiva a un anno di reclusione con l’accusa di “violenza privata e interruzione di pubblico servizio”. Pena promulgata dal tribunale per una manifestazione pacifica svoltasi nel 2012 alla barriera di Avigliana dell’autostrada del Frejus: in quella occasione i manifestanti fecero passare le vetture senza far pagare il pedaggio. Ieri sera, appena saputa la notizia dell’arresto, i militanti sono scesi in strada bloccando e rallentando per diverse ore l’auto dei carabinieri su cui era stata fatta salire Nicoletta Dosio. Da ieri notte sono stati lanciati una serie di appuntamenti in tutta Italia in solidarietà alla storica attivista del movimento contro la linea ad alta velocità Torino – Lione.
Quando fu condannata, Nicoletta Dosio rifiutò fin da subito misure cautelari alternative come i domiciliari, iniziando anche una campagna con la quale rivendicava la violazione delle ordinanza del tribunale di Torino e dichiarava: «Non me ne pento e sarei pronta a rifarlo. Non chiedo per me misure alternative al carcere perché, per ottenerle, dovrei riconoscere il disvalore della mia condotta: non sono disponibile ed esercito così, ancora una volta, la mia libertà». Inoltre, più volte ribadì che: «Non sarò la carceriera di me stessa a casa mia».
Anche altri attivisti No Tav hanno rifiutato concessioni delle pene alternative al carcere. Una scelta ponderata e consapevole nonostante le ripercussioni che si potevano realizzare in futuro e che purtroppo si sono concretizzate ieri sera per la 70enne No Tav. Una vita in nome della lotta contro la linea ad alta velocità e per la difesa dei territori, sempre in prima linea dalla parte degli oppressi e dalla parte di coloro che lottano ogni giorno per rivendicare i propri diritti.
Riportiamo uno stralcio delle parole di Nicoletta pubblicato sulla pagina Facebook del movimento No Tav: «[…]I territori, le persone, la natura sono più che mai materia bruta di sfruttamento da parte di un capitale che, nella sua arroganza dimentica di ogni limite, in nome del profitto infinito, accumula sulla propria strada morti e rovine, fino a mettere in discussione la sopravvivenza stessa del Pianeta. Anche in Valle di Susa l’opposizione popolare che, forte della memoria operaia e resistenziale, ha deciso di dire NO al TAV, grande, mala, inutile, costosissima opera, e al modello di vita che la produce, sta pagando tale resistenza ad un prezzo altissimo, a livello giudiziario, economico, esistenziale, con centinaia di condanne penali e civili, multe, fogli di via, revoche di permessi, militarizzazione del territorio. Il tutto con la complicità attiva dei governi passati e presenti, espressione istituzionale del partito trasversale degli affari, e con il supporto dei mass media di regime.»
«[…] So di avere con me il sostegno delle mie sorelle e dei miei fratelli di una lotta bella e irriducibile, perché porta nelle sue mani la memoria del passato, l’indignazione per la precarietà presente, la necessità di un futuro più giusto e vivibile per tutti. Se andrò in carcere, non me ne pentirò, perché, come scrisse Rosa Luxemburg, dalla cella dove scontava la sua ferma opposizione alla guerra, “ mi sento a casa mia in tutto il mondo, ovunque ci siano nubi, e uccelli, e lacrime umane”».