Bergamo – Lunedì scorso il sindacato AS.I.A (associazione inquilini e abitanti) di Bergamo ha organizzato, insieme alle famiglie e ai singoli con problemi abitativi, un presidio fuori dal palazzo comunale. Obiettivo della manifestazione era un incontro con le istituzioni, al fine di stipulare un accordo per garantire la tutela dei diritti di tutte quelle persone che rischiano di perdere la casa a causa di uno sfratto.
Dopo che per due volte i delegati del sindacato hanno provato a ottenere un incontro, sono riusciti questo lunedì a sedersi al tavolo della trattativa. I rappresentanti di As.I.A. hanno incontrato il vicesindaco Gandi e l’assessore ai Servizi Sociali Messina, e sono finalmente giunti ad un accordo: i rappresentanti del comune hanno promesso di presentare in Giunta le proposte del sindacato AS.I.A. e fare il possibile per renderle operative. Quello che i membri del sindacato hanno proposto è l’istituzione di un “tavolino sfratti” sul modello di Brescia, dove esiste già una collaborazione tra Procura, tribunale, ordine degli avvocati, comune e forze dell’ordine al fine di gestire l’emergenza sfratti e trovare soluzioni per le situazioni più difficili.
Questa collaborazione tra istituzioni ha portato a nuove linee guida nel procedimento di esecuzione degli sfratti, eliminando l’utilizzo della forza pubblica, e stabilendo un minimo di 120 giorni tra il primo accesso dell’ufficiale giudiziario e il seguente, al fine di trovare una soluzione per il nucleo familiare moroso ed evitare che finisca in strada. Il modello Brescia funziona, e il vicesindaco Gandi ha fatto sapere che desidera applicarlo anche alla nostra città; l’altra proposta del sindacato è stata quella di prorogare le misure di sostegno per le fasce più deboli, quali i buoni spesa e il contributo per l’affitto, proposta accettata dal comune che ha anche sollecitato i membri di As.I.A. a segnalare i casi di difficoltà economica, che verranno presi in carico dai Servizi Sociali.
L’esito della trattativa ha tutti i presupposti per essere un grande risultato per la nostra città, se le istituzioni, come promesso, decideranno di tener fede alle proposte di As.I.A., molte famiglie e singoli potranno essere più tutelati, si eviteranno sfratti con l’uso della forza pubblica e sarà garantito un sostegno per chiunque ne abbia bisogno.
Dopo la crisi sanitaria e il conseguente lockdown che ha immobilizzato le nostre vite per circa due mesi, molte persone, anche in bergamasca, si sono trovate in gravi difficoltà economiche, con la cassa integrazione che non arrivava e affitto e spese da pagare. Il tavolino sfratti e le misure di sostegno all’affitto sono fondamentali e doverose, per evitare che tantissime persone si trovino costrette a subire le terribili conseguenze di quella che sembra preannunciarsi come una crisi economica gravissima.