Bergamo – Ieri sera, venerdì 24 luglio, si è svolto nel centro città una manifestazione in bicicletta a sostegno della mobilità sostenibile. L’evento è stato organizzato da varie realtà, quali Legambiente, Fridays for Future, FIAB Bergamo-Pedalopolis, Bike2UniBg e la Popolare Ciclistica. Dopo il ritrovo di fronte alla stazione dei treni, il corteo di biciclette si è mosso per il centro città, conquistandosi le vie principali di solito destinate esclusivamente alle automobili, per rimarcare l’importanza di una mobilità dolce e sostenibile.
Dopo il periodo del lockdown e dell’emergenza sanitaria più grave, i mezzi pubblici hanno subito forti limitazioni, a causa delle norme anti-contagio che prevedono un numero massimo di capienza per bus, tram e treni. Le alternative possibli al trasporto pubblico sono due: o si decide di utilizzare ognuno la propria auto privata, con le conseguenze a livello ambientale che possiamo immaginare, o si opta per la bicicletta, il monopattino o qualsiasi altro mezzo di trasporto non inquinante.
Con l’hashtag #Bergamoriparteinbici è stato lanciato un appello, sottoscritto già da 134 realtà, che chiede alle istituzioni comunali e provinciali di adottare strategie di mobilità sostenibile in questa fase di ripresa dell’emergenza sanitaria. Le soluzioni che vengono chieste alle istituzioni sono: la creazione di piste ciclabili, il rafforzamento delle zone a traffico limitato per garantire la sicurezza di coloro che si muovono in bici o altri mezzi non impattanti, potenziamento del noleggio di bici e monopattini elettrici, sostegno all’acquisto di biciclette (anche tramite i bonus bici statali) e per finire una richiesta concreta di impegno e dialogo tra tutte le istituzioni della bergamasca, perchè vi sia un progetto comune e condiviso a tutela e sostegno della mobilità sostenibile su tutto il territorio provinciale.
Quello dell’inquinamento è un problema che la nostra città e la nostra provincia vivono da molto tempo: ogni anno vengono superati i livelli guardia di pm10 e altre polveri sottili nell’atmosfera, il nostro territorio è tappezzato di fabbriche, fonderie, inceneritori, abbiamo il terzo più grande aeroporto nazionale vicino al centro città, ogni giorno migliaia di mezzi inquinanti si muovono sul territorio creando ingorghi e inquinamento. Inoltre varie ricerche scentifiche hanno dimostrato che l’epidemia di covid 19 ha avuto un impatto più drammatico nelle zone più inquinate: sembra infatti che il virus possa spostarsi nell’aria su particelle di polveri sottili; per non parlare di tutte le malattie del sistema respiratorio che sono presenti fra la popolazione bergamasca. Dalla qualità dell’aria che respiriamo dipende la qualità delle nostre vite, è ormai fondamentale e inderogabile un cambio di passo sulla mobilità. Invece che incentivare parcheggi privati entro il territorio comunale andrebbero fininziati trasporti pubblici sicuri e accessibili, invece che investire miliardi in autostrade e superstrade private andrebbe tutelata la sicurezza di coloro che decidono di non usare l’auto per muoversi sul territorio, andrebbero incentivati i servizi di noleggio per mezzi sostenibili, andrebbero finanziati mezzi pubblici elettrici e non inquinanti. Dopo l’incubo sanitario che ci siamo temporaneamente (e speriamo per sempre) lasciati alle spalle, un investimento per un territorio meno inquinato deve essere un dovere fondamentale per delle istituzioni che dichiarano di avere a cuore la salute della propria cittadinanza. Bergamo deve ripartire si, ma deve farlo in bici.