Il 19 Dicembre 2009 all’esterno dell’ITIS “Giulio Natta” di Bergamo è stato indetto un presidio, poi trasformatosi in assemblea d’Istituto, per protestare contro quello che gli studenti definiscono “un clima all’interno della scuola portato all’estremo dagli atteggiamenti “minacciosi e arroganti” del Dirigente Scolastico e culminato in una sospensione per due ragazzi motivata dal fatto che durante il cambio dell’ora stavano prendendo un caffè” . Questo almeno da ciò che nei giorni appena precedenti si poteva leggere sui profili facebook di alcuni studenti dell’Istituto.
Abbiamo voluto incontrare uno dei rappresentanti degli studenti così da chiedere direttamente a lui, e agli studenti che hanno partecipato alla mobilitazione, come si è svolta la giornata e quali i motivi della protesta.
“Da 2 anni a questa parte (da quando è arrivato il nuovo preside) il clima nella scuola è completamente cambiato.
Noi ragazzi siamo arrivati ad aver paura ad andare in bagno o al bar a prendere un panino o ad uscire a fumare una sigaretta perché c’è il terrore di un preside che sta facendo diventare la nostra scuola una prigione e che è arrivato al punto di sospendere due ragazzi perché al cambio dell’ora stavano prendendo un caffè alle macchinette. In relazione a questo specifico fatto durante l’assemblea, tenutasi nella palestra d’Istituto e partecipata da circa 600 persone tra studenti e professori, abbiamo fatto notare al preside ciò che sta scritto nello Statuto degli Studenti e delle Studentesse, ovvero che “il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari”.Non si possono adottare misure drastiche per futilità, ciò va contro il nostro diritto all’istruzione. Ciò che abbiamo formalmente chiesto alla dirigenza è di cambiare il Regolamento d’Istituto, ma soprattutto l’uso di buon senso e razionalità. Se è grave una pausa di qualche minuto come dovremmo considerare il fatto che in alcuni laboratori dell’Istituto è presente l’amianto?!
Da parte loro anche gli insegnanti ormai vivono in un clima di dittatura perché se il preside vede un ragazzo in giro non solo se la prende con lui, ma manda dei richiami scritti all’insegnante che gli ha permesso di uscire. Durante l’assemblea alcuni professori ci hanno invece dimostrato la loro “solidarietà” ringraziandoci per la lezione di civiltà che stavamo dando all’istituzione attraverso una forma di dialogo educata ed impeccabile, mentre il preside argomentava dicendo che probabilmente questa situazione era dovuta anche al comportamento degli insegnanti…
Questo è forse il motivo fondamentale della nostra protesta, il fatto che i protagonisti della scuola, cioè gli studenti, non vivono bene la scuola..la vedono come un obbligo e non anche come un posto dove conoscere gente, non la considerano una realtà sociale prima che un “impresa di educazione culturale” che è quello che sembra essere diventata la nostra scuola.
Gli anni scorsi la prima ora vedevi un sacco di gente fare colazione la mattina..vedevi comunque sempre qualcuno nei corridoi e si respirava un clima piacevole..vivibile..sereno..era forse una anomalia, probabilmente la tolleranza era eccessiva, ma tutto funzionava nel migliore dei modi..
Il vecchio preside, forse troppo buono, ora ha lasciato il posto a un dittatore che non è in grado di assumersi le responsabilità, che risolve ogni cosa con i ricatti e le minacce, sia nei confronti degli insegnanti che con i ragazzi, senza essere minimamente in grado di rapportarsi con nessuno. Basti pensare al fatto che ancora prima dell’inizio dell’orario scolastico all’interno dei cortili della scuola si aggirava una macchina che pensiamo fosse della Digos, e lo pensiamo perché nessuno a noi sconosciuto si è mai aggirato in auto all’interno dell’Istituto, tanto meno poco prima di una protesta pacifica (e questo l’abbiamo fatto notare pure al preside durante l’assemblea).
Importante penso sia specificare il modo viscido e arrogante che l’attuale Dirigente Scolastico ha di affrontare le cose, ogni problema viene scaricato su qualcun altro..a lui vanno dati tutti i meriti e quando qualcosa non va non è mai colpa sua..è normale?? Non credo visto che tutti, consapevoli della situazione, si rendono conto di questo scarica barile applicato nella gestione di ogni problema.
L’obiettivo finale della protesta era quello di fargli ammettere le colpe della situazione che è andata creandosi..perché se da due anni è cosi non può essere che colpa sua visto che studenti e insegnanti sono sempre quelli..
Un altro problema è che sto preside si crede il protagonista della scuola..pensa che sia tutto suo…quando si sa che lui è solo un dirigente che non esisterebbe se non ci fossero gli studenti..volevamo fargli capire che in quanto preside esiste perché ci sono gli studenti.. con gli studenti ci sono degli insegnanti che devono insegnare e con loro il dirigente che li dirige appunto..ma senza gli studenti tutto questo non c’è…noi mangiamo senza il preside..il preside non mangia senza di noi…per dirla in maniera un po’ dura ma reale…
Quello che vogliamo è vivere la scuola come una cosa piacevole, per noi come per i docenti e il personale non docente..a chi fa piacere andare al lavoro in un clima di insoddisfazione, di terrore, in cui si teme di essere richiamati x ogni minima cazzata??a nessuno..quindi è il momento che cambi.
Resta il fatto che se la situazione non cambierà noi studenti saremo pronti a farci sentire ancora ma non più con una democratica assemblea in palestra ma con presidi e manifestazioni più dure…”