Bergamo – Nel pomeriggio di ieri è andata in scena, davanti al Palazzo della Provincia, la contestazione al meeting degli oltre 45 delegati dei paesi che parteciperanno all’Expo 2015. Di fronte all’ingresso è stato srotolato un lungo “tappeto rosso” con i nomi di tutti i territori su cui la grande esposizione mondiale si estenderà. Di fianco, uno striscione dichiarava: “Expo = cemento, debito, precarietà” a ricordare quanto EXPO 2015 sia un’escamotage pubblicitario volto a giustificare progetti speculativi e cementificazione diffusa, in particolare la realizzazione di strade come la T.E.M., la Bre.Be.Mi, la Pedemontana.
Il meeting ufficiale di oggi era strutturato in due eventi: in mattinata si è svolto l’incontro per spartirsi i padiglioni espositivi con i delegati stranieri al Centro di ricerca e innovazione I.Lab del Gruppo Italcementi presso il Kilometro Rosso; nel pomeriggio, in Provincia, si è invece svolta la conferenza stampa in cui l’amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A Giuseppe Sala, il presidente della Provincia Pirovano e Silvia Lanzani, assessore provinciale alle Grandi Infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo, hanno esposto ai giornalisti i presunti benefici che porterà l’evento nel territorio bergamasco. La contestazione è continuata davanti all’ufficio Expo in via Sora e successivamente si è conclusa in piazza Vittorio Veneto, la piazza delle banche di Bergamo.
Nel frattempo, gli elementi di preoccupazioni aumentano: la CMC di Ravenna che si è aggiudicata il primo maxi appalto da 58,8 milioni di euro con un ribasso di oltre il 42%, è già riuscita ad ottenere 28 milioni di euro in più, metà dei quali per bonificare il terreno inquinato. Terreni acquistati per 151 milioni alla famiglia Cabassi e alla Fondazione Fiera Milano, che verranno ripuliti con i soldi dei cittadini. Infatti, nonostante alcune perplessità emerse nel Cda di Expo S.p.A., la società pubblica ha preferito soddisfare le richieste di CMC, garantendo lavori extra per 28 milioni probabilmente anche per evitare che i lavori venissero bloccati. Tale somma permette alla CMC di ridurre il ribasso che le ha permesso di aggiudicarsi l’appalto dal 42,2% allo 2,1%. Il direttore dei lavori, nel frattempo, nella sua relazione al Cda giudicava non superiori ai 4,3 milioni di euro i costi extra.
Ma d’altra parte la fretta è tanta e la nomina dell’attuale amministratore delegato Sala, a commissario unico è ormai data per scontata, sostenuta da Maroni e con il probabile assenso di Letta. Un modello emergenziale di gestione degli eventi che si impone ancora una volta, rispondendo con un commissario ovunque si individui la necessità di eliminare qualsiasi forma di dissenso: terremoti, migrazioni o Expo.