Bergamo – Centinaia di persone hanno aderito nel pomeriggio di ieri al corteo lanciato dal comitato “Rompiamo il silenzio” in reazione all’ennesimo presidio delle sentinelle in piedi.
La manifestazione ha sfilato nel centro di Bergamo, dalla stazione a Porta nuova passando per piazza Sant’Anna, e si è sciolta sotto la sede del comune, a pochi metri dalle sentinelle, come sempre protette da un ingente dispiegamento di forze dell’ordine.
Numerosa la partecipazione di diverse realtà LGBT del territorio bergamasco, composte in particolare da giovanissimi/e, che, in risposta al silenzio statico delle sentinelle, hanno ballato e cantato lungo tutto il corteo. E’ stata inoltre ricordata Gabriela, l’attivista di Arcigay di Brescia che si è tolta la vita nella notte tra venerdì e sabato, amica di molte delle persone presenti.
Non è mancato nemmeno Giampietro Belotti, ormai conosciuto come “il nazista dell’Illinois”, che aveva fatto parlare di sé durante l’ultimo presidio delle sentinelle, il 5 ottobre scorso: per denunciare lo spirito fascista ed omofobo della manifestazione, aveva infatti deciso di scendere in piazza al loro fianco, vestito di tutto punto da nazista dell’Illinois (citazione cinematografica da “The blues brothers”) e con in mano il “Mein Kampf” hitleriano.
Oltre a procuragli una grande visibilità in tutta Italia, ciò gli ha causato anche qualche problema con la giustizia: era stato infatti fermato e portato in Questura, con l’accusa di apologia di fascismo. La questura di Bergamo non ha evidentemente colto l’ironia del gesto, procedendo con un’accusa del tutto senza senso e fuori contesto.
Attualmente il procedimento a carico di Giampietro è in esame.
E’ stata immediata la reazione del comitato “Rompiamo il silenzio” di Bergamo alla storia del ‘Nazista dell’Illinois’, il quale è stato candidato ufficialmente alla benemerenza civica per la sua “protesta ironica ma diretta, che smaschera il vero volto del movimento delle Sentinelle in Piedi”.
Da registrare inoltre il momento finale del corteo. Davanti alle porte del Comune di Bergamo, la piazza ha voluto ricordare Stefano Cucchi mediante l’accensione di alcune torce e l’esposizione dello striscione “la giustizia non è uguale per Cucchi”, aderendo così all’appello della famiglia “contro le bugie, contro l’impunità, contro la tortura”