Assalto squadrista ai facchini della LDD di Trezzo. La mobilitazione continua

Trezzo – Venerdì mattina all’alba è andato in scena l’ennesimo attacco ai lavoratori della logistica. Non bastavano i 160 licenziamenti dei facchini dalle cooperative, con ieri si è giunti all’aggressione vera e propria.

Il comunicato spedito dal sindacato dello Slai Cobas parla chiaro: “All’alba di oggi una squadraccia di autisti e lavoratori delle cooperative, armati di bastoni e agli ordini di capi e capetti delle cooperative, ha attaccato il picchetto che da ieri bloccava il magazzino. La squadraccia composta da autisti della Gimatrans era guidata dal presidente della coop Logicservice, Mario Quarti, insieme a capi e lavoratori delle cooperative M&B e Santachiara agli ordini del Sig. Dell’Anna Angelo della LDD-Lillo, armati di bastoni e altri oggetti offensivi. Diversi feriti tra i facchini che erano stati esclusi dal cambio appalto. L’assemblea ora sta decidendo le prossime mosse. Nessun passo indietro! Chiediamo la solidarietà di tutte/i.”

I facchini avevano intrapreso un blocco ai cancelli del magazzino della LDD di Trezzo, dopo che l’azienda ha deciso di non rispettare gli accordi presi in precedenza. Con lo smantellamento dei capannoni a Vignate e a Capriate per convogliare l’attività a Trezzo, più di 160 lavoratori avrebbero perso il posto. Una manovra che sembrava essere incomprensibile a fronte di un andamento positivo delle entrate. Inoltre l’azienda stava pure facendo nuove assunzioni. Il sindacato dello Slai Cobas e i lavoratori si sono opposti, accusando l’azienda di voler eliminare i lavoratori scomodi, conflittuali e con più diritti, privilegiando contratti più convenienti, precari e con meno tutele.

Non rispettando gli impegni presi nei tavoli precedenti, in particolare non ricollocando i lavoratori delle due cooperative (Logicservice e Progress), il sindacato di base e i lavoratori da lunedì 31 marzo hanno ripreso la mobilitazione organizzando picchetti alla LDD a Trezzo.

Tutto questo fino a venerdì mattina, quando la situazione ha innescato una guerra fra poveri che ha portato all’aggressione: protagonisti autisti e lavoratori al “servizio” delle cooperative, schierati contro i facchini che hanno registrato anche alcuni feriti. A tutto ciò si aggiunta la completa immobilità delle forze dell’ordine che, nonostante fossero già schierate, sembra non siano intervenute per fermare l’aggressione.

Insomma, uno scenario di repressione nel mondo del lavoro paragonabile a molti anni addietro, dove i diritti dei lavoratori vengono stralciati e ogni focolaio di ribellione va spento anche con la forza.

In risposta lo Slai Cobas e i lavoratori si stanno riorganizzando e solidarizzando con i facchini delle altre cooperative della zona. Già venerdì pomeriggio i facchini hanno presidiato le sedi de L’eco di Bergamo e del Corriere della sera. La protesta non si ferma certo qui. Informazione, rivendicazione e appartenenza sono alle base delle mobilitazioni che investiranno a breve il mondo della logistica territoriale.

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