Bergamo – Dopo che la Camera ha approvato il disegno di legge sulle unioni civili dell’11 maggio del 2016, si è svolta la manifestazione di Bergamo contro l’omofobia in collaborazione con Arcilesbica Bergamo, Proud 2 Be e Rompiamo il silenzio Bergamo.
Mentre sul Sentierone si stava svolgendo il raduno delle sentinelle in piedi, in piazza Pontida gli attivisti questa volta hanno organizzato qualcosa di diverso: non una solita manifestazione con carro e musica ad alto volume, ma una “silent disco” nel pieno pomeriggio, con l’obiettivo di contrapporsi al silenzio con dell’altro silenzio.
Mentre i passanti si chiedevano cosa stesse succedendo, ragazze e ragazzi ballavano in cerchio, muniti di cuffiette ascoltando la playlist pensata appositamente per l’evento, nella quale si sentivano canzoni che andavano da Cindy Lauper fino a Britney Spears. Al centro della piazza è stato posto un manifesto addobbato di una ghirlanda di palloncini sul quale si leggeva: “(…)Celebriamo insieme la libertà, i diritti e l’uguaglianza, alla faccia di chi ci vorrebbe morte, di chi ha combattuto con tutte le sue forze per privarci del sacrosanto diritto alla felicità: le stesse persone che ora si trovano a pochi metri da noi, la stessa manciata di persone che, imperterrite, continuano a sfidare il progresso verso la piena parità con il loro disperato messaggio di odio. (…)”, affinché il silenzio venga comunque rotto, sempre, in un modo o nell’altro.
Non è la prima volta che le realtà che si battono contro l’omofobia organizzano proteste contro le sentinelle in piedi. Anzi è di pochi giorni fa la notizia che riguarda proprio una delle mobilitazioni organizzate in città proprio in occasione di uno dei primi raduni delle sentinelle in piedi. Il sette dicembre del 2013 le sentinelle in piedi manifestarono il loro disappunto verso la libertà di amare. All’interno del gruppo ci sono sempre stati alcuni appartenenti ai gruppi neofascisti bergamaschi. Lo stesso giorno un corteo contestò quel tipo di manifestazione, ribadendo che la tolleranza verso chi predica l’intolleranza non ci può essere. Le tensioni con le forze dell’ordine non sono mancate. In quell’occasione la Digos aveva anche scortato alcuni appartenenti di Forza Nuova fino alle loro auto. Per quei fatti andranno a processo 23 persone, tutte appartenenti alle realtà che avevano organizzato quella mobilitazione. Le accuse, a vario titolo, vanno dall’adunata sediziosa, a violenza, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale e anche accensioni ed esplosioni pericolose. Ora si attende la prima udienza del processo, in programma per il 28 settembre.
Quel giorno BgReport c’era e ha documentato quanto accaduto.