Bergamo – Domenica 4 febbraio si festeggerà il compleanno delle case liberate in via Monte Grigna, nel quartiere di Celadina: sono passati infatti ben quattro anni da quando un gruppo di famiglie, giovani studenti e precari, ha deciso di occupare una tra le 250 proprietà del comune da tempo lasciate vuote e messe all’asta dal sindaco dell’epoca Franco Tentorio.
Con la volontà dei giovani e delle famiglie che, per rispondere alla crisi economica e all’emergenza abitativa hanno occupato la palazzina, quella via situata nella periferia, spesso dimenticata dalle istituzioni, da quattro anni ha ripreso vita e colore: il Comitato di Lotta per la Casa di Bergamo si è impegnato per rendere quelle strade di nuovo vivibili, con colazioni e merende in strada, cineforum durante l’estate per i più piccoli, continue iniziative e, soprattutto, il festival di tre giorni “Celada In Strada”.
Tutte queste iniziative e non solo sono state portate avanti dal Comitato in questi anni al fondamentale scopo di richiamare l’attenzione su un problema tutt’altro che risolto, nonostante quello che dicono gli assessori della giunta comunale di Bergamo, capitanata da Giorgio Gori: l’emergenza abitativa non è un problema del passato e, a dimostrazione di ciò, il Comitato di Lotta per la casa ha reso note le condizioni in cui una famiglia si ritrova nel momento in cui cerca di fare domanda per l’assegnazione di case popolari tramite il nuovo bando ERP: a quanto pare, una famiglia composta da più di tre componenti ad ora si vede automaticamente negata la richiesta, in quanto gli appartamenti proposti dal bando sono di dimensioni troppo piccole, e si trova costretta ad aspettare il prossimo bando ERP, senza neanche la garanzia che questo proporrà condizioni più idonee.
La festa di domenica inizierà per le 14:30 e proseguirà fino a sera, in un susseguirsi di musica live e non, cibo, spettacoli di giocoleria, banchetti e proiezioni. Tutto nel cuore di via Monte Grigna, per rianimarla ancora una volta . Per prepararsi alla giornata di domenica il Comitato ha organizzato anche un altro appuntamento: sabato 3 febbraio presso via Pignolo 11, ovvero davanti all’Ex Principe di Napoli, si terrà un presidio insieme a tutte quelle realtà che si oppongo alla vendinta dell’edificio.
Alla fine dello scorso anno la giunta di Bergamo ha approvato il piano per le alienazioni previste per il 2018, una lista di tutti quegli immobili di proprietà del comune che verranno messi all’asta per poter essere acquistati dai privati. Tra i vari immobili ci sono anche delle case popolari. L’ex Principe di Napoli, edificio storico di proprietà comunale dal 1991, e teoricamente limitato nel suo utilizzo da un vincolo di uso prettamente sociale, è stato inserito proprio nel piano per le alienazioni, nonostante le proteste degli abitanti della via e, più in generale, di tutta la città: così è nato un comitato, già attivo nella raccolta di firme al fine di bloccare la svendita. L’opposizione a questa scelta presa dalla giunta comunale è forte e sentita: il sindaco Giorgio Gori, in piena campagna elettorale per la corsa alla Regione, pare dare poca importanza al volere dei cittadini e le sue affermazioni sulla sua presunta volontà di voler investire di più nell’edilizia residenziale pubblica suonano quasi come una presa in giro, a fronte della svendita del patrimonio pubblico. Questo tipo di decisioni non passano però inosservate dagli abitanti dei quartieri di Bergamo, esclusi da qualsiasi processo decisionale, anche in merito a questioni che riguardano direttamente loro e i territori che quotidianamente vivono.