Comitati e associazioni contro i raduni fascisti di Lovere e Rovetta

Bergamo- Come ogni anno a Lovere e Rovetta si preannunciano i raduni fascisti di commemorazione dei repubblichini della legione Tagliamento il 24 e 25 di maggio. Abbiamo già parlato numerose volte di questi episodi, che vedono il raduno di centinaia di vecchi e nuovi fascisti provenienti da tutto il nord Italia sul lungolago di Lovere e presso il cimitero di Rovetta: a queste manifestazioni tutti gli anni non mancano bandiere e vessilli fascisti, saluti romani, cori e canzoni del Ventennio, naziskin e gruppi neofascisti. La vicenda dei militi della Tagliamento ci è stata raccontata da Angelo Bendotti, presidente dell’Isrec, ed è ormai nota ai più: la legione Tagliamento fu una delle più violente e sanguinarie formazioni repubblichine, che si rese responsabile di rappresaglie e uccisioni di civili insieme agli alleati tedeschi e sul finire dell’aprile del ‘45, a pochi giorni dalla Liberazione, le brigate partigiane comandate dal Moicano fucilarono i 43 fascisti della Tagliamento.

L’anno scorso, a causa della pandemia, non furono eseguiti raduni, ma sulle pagine dei necrologi del più importante giornale locale, L’Eco di Bergamo, venne pubblicato un annuncio funebre per commemorare la fucilazione dei 43 militi: l’episodio destò molto scalpore, poiché il quotidiano bergamasco si era prestato a una così grave apologia di fascismo.

Quest’anno il timore è che, visto il temporaneo miglioramento della situazione epidemiologica, le manifestazioni fasciste nei due paesi avverranno; proprio per questo varie associazioni e comitati dell’Altro Sebino hanno scritto una lettera da inviare al prefetto e al questore di Bergamo, affinché vietino le commemorazioni, in quanto incostituzionali e illegali. La lettera ha già raccolto le firme e le adesioni di associazioni, comitati e realtà di tutta la bergamasca, ed è stata inviata pochi giorni fa ai vertici di prefettura e questura. Vedremo nei prossimi giorni se ci sarà una risposta, e si riuscirà una volta per tutte a mettere fine a questi episodi intollerabili e assurdi, anche se negli anni passati le istituzioni non hanno mosso un dito per vietare queste manifestazioni.

 

Qui di seguito il link a una lunga intervista che abbiamo svolto proprio con Angelo Bendotti riguardo la vicenda nel 2012: https://youtu.be/GgkkzEipTy0

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