Bergamo – Alcune decine di studenti oggi hanno aspettato il presidente della Regione in visita alla sede di via Salvecchio dell’ateneo bergamasco. Oggetto del contendere i tagli regionali alla scuola pubblica e il mantenimento dei finanziamenti pubblici per le scuole private.
Maroni ha cancellato la dote merito per gli studenti delle scuola pubblica e tagliando drasticamente i finanziamenti per gli studenti con famiglie a basso reddito (si passa dai 23.5 milioni di euro dell’anno scorso agli attuali 5 milioni). Per gli studenti delle scuole private invece ecco pronti 30 milioni di euro (33 era riuscito a stanziarne Formigoni) .
Ma questo dato mette in luce quanto si investano soldi pubblici per sostenere chi frequenta scuole private, ma soprattutto quanto poco si investa per la maggioranza di studenti che frequenta le scuole pubbliche.
Ma l’iniquità del sistema emerge più chiaramente se si tiene conto che per avere diritto al contributo per il sostegno al reddito (dai 60 ai 290 euro al massimo) una famiglia deve presentare un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente)inferiore ai 15.458 euro.
Per incassare il buono scuola (dai 450 ai 900 euro) per frequentare le scuole private invece la famiglia deve avere un indicatore reddituale inferiore ai 30.000 euro.
L’assessore regionale alla’Istruzione, Valentina Aprea, lo dichiara con chiarezza: “Siamo in piena continuità con l’amministrazione precedente. Vorrebbero imporre una scuola uguale per tutti, per noi invece le tradizioni vanno rispettate”. In piena sintonia con le associazioni di scuole paritarie e dei genitori della Lombardia che definiscono la scelta di Maroni ” coraggiosa e lungimirante”.