La DHL ostacola le nuove elezioni, ma i lavoratori non si fermano

Bergamo – Si vota dalla scorsa domenica alla DHL di Bergamo. L’azienda, che non si è fermata nemmeno nel periodo più critico e delicato dell’emergenza sanitaria (decisione che aveva portato i lavoratori a scioperare)   conta oggi circa 500 dipendenti nel polo di Orio al Serio; ma non è più un segreto l’apertura dell’hub a Malpensa, prevista ormai per il prossimo settembre, e che si tramuterebbe in un potenziale trasferimento di molti operai ed operaie che lavorano a Bergamo ormai da anni.

Dopo anni in cui i dipendenti DHL sentivano di questo possibile trasferimento, ecco che ora è diventato più che mai realtà: la scarsa fiducia nelle capacità contrattuali dei sindacati confederali al riguardo  ha portato dei dipendenti DHL a voler eleggere nuovi rsu, dato che i mandati di quelli precedenti erano scaduti ormai lo scorso aprile. Quello che dovrebbe essere un normale diritto sul posto di lavoro è stato questa volta pesantemente ostacolato dall’azienda stessa, che in diversi modi ha tentato di evitare le nuove votazioni, ritenendo ancora validi i passati rsu.

Così non ha fornito ai dipendenti in fase di preparazione al voto la lista completa dei lavoratori dell’hub Bgy, e si è anche rifiutata di concedere una sala interna all’azienda per le elezioni, ponendo grossi limiti alla volontà dei lavoratori. Anche i sindacati confederali non si sono dimostrati propensi alle nuove elezioni, cercando il più possibile di posticiparle.

I lavoratori DHL, peró, supportati dal sindacato ADL Cobas, hanno consentito comunque il voto, acchittando uno stand, con gazebo e tavolini all’aperto. Hanno inoltre scritto delle lettere al sindaco di Bergamo Giorgio Gori e alla Prefettura proprio per protestare contro il caplestamento dei propri diritti da parte dell’azienda che in queste maniere stava cercando di evitare le nuove elezioni delle rsu. La risposta della Prefettura non lascia dubbi circa l’idoneità delle votazioni: sono assolutamente fattibili.

Le votazioni sono andate avanti anche nei giorni successivi, con una modalità di voto online anche per i dipendenti che al momento sono in smart working. Stranamente, però, proprio nel bel mezzo delle elezioni, molti lavoratori che votavano da casa non sono più riusciti a farlo, a causa di un quanto meno sospetto “problema tecnico” delle mail aziendali, che non riuscivano più a interfacciarsi con la piattaforma per il voto…

Il mantenimento dei posti di lavoro a Bergamo risulta quindi al momento prioritario per i dipendenti DHL. Sul sito adlcobasbergamo.it si legge: “[…] una nuova mannaia si potrebbe abbattere su molte famiglie che risiedono nella provincia di Bergamo, la fuga del colosso DHL da Bergamo verso altre province metterebbe ulteriormente in crisi un territorio già pesantemente provato. È necessario un piano per mantenere i posti di lavoro in provincia; l’aeroporto Caravaggio è già organizzato da anni per i cargo e per la lavorazione operativa dei carichi, non necessita di ulteriori investimeti, ma solo di buona e responsabile organizzazione aziendale nel rispetto della dignità umana e dell’Articolo 1 della Costituzione italiana. I cittadini di Bergamo e provincia sono cittadini italiani che hanno diritto al mantenimento dei loro posti di lavoro”.

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