FRIDAYS FOR FUTURE TORNA IN PIAZZA PER LO SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA

Bergamo –  Fridays for Future torna in piazza il 23 settembre, in occasione dello sciopero globale per il clima, per riportare l’attenzione sulle tematiche ambientali e pretendere un cambiamento reale della politica. Dalla nascita del movimento sono passati tre anni,  e sono state raggiunte piccole conquiste: il tema dell’ambiente è di nuovo al centro del dibattito pubblico e le mobilitazioni contro chi devasta i territori si sono moltiplicate.

 

Se è vero che ormai quasi nessuno nega più la crisi climatica, solo in pochi si attivano per una vera transizione ecologica, i più si limitano a nascondere le proprie malefatte dietro un velo di verde, di finta sostenibilità. Anche per questo i ragazzi e le ragazze di Fridays scenderanno in piazza venerdì: per condannare tutte le forme di greenwashing, in particolare quello che le grandi aziende mettono in atto per profitto e per convenienza. Aziende come ENI, che continua ad investire sul fossile arricchendosi con extraprofitti criminali nonostante la crisi energetica. Anche tra gli scranni della politica c’è chi si professa ambientalista per poi proporre di rispondere alla crisi bellica, riaprendo le miniere di carbone o costruendo nuovi rigassificatori. La maggior parte delle persone sembra sminuire il problema senza comprendere veramente l’urgenza della crisi.

 

La crisi climatica è ora e peggiora ogni giorno che passa: la siccità, la conseguente crisi idrica che ha colpito tutta l’Italia durante quest’estate, gli incendi sempre più frequenti, le bombe d’acqua che hanno causato l’alluvione nelle Marche negli ultimi giorni non sono fenomeni casuali, ma sono fenomeni atmosferici estremi causati dalla crisi climatica e aggravati da politiche di gestione del territorio spesso poco lungimiranti, se non addirittura criminali. Spesso queste dinamiche di crisi colpiscono le persone più fragili o coinvolgono maggiormente i paesi che meno hanno avuto un impatto nell’emissione di CO2, a dimostrazione che la crisi climatica non colpisce tutti allo stesso modo ma è legata a doppio filo con il concetto di giustizia sociale. Nonostante ciò, ogni tentativo di ripartire i costi del riscaldamento globale in base all’emissioni, creando un fondo internazionale per la transizione ecologica, è caduto nel vuoto.

 

A pochi giorni dalle elezioni torniamo a parlare di crisi climatica perché bisogna ribadire che l’unica agenda possibile del prossimo governo è un’agenda climatica che metta in primo piano la questione ambientale e promuova senza ulteriori ritardi percorsi di cambiamento come quelli indicati nell’Agenda Climatica pubblicata sul sito di Fridays For Future Italia che si concentra su cinque temi: trasporti e mobilità, lavoro, edilizia e povertà energetica, energia e acqua. Una agenda che promuove veramente una transizione energetica equa finanziata attraverso delle politiche di lotta alle diseguaglianze e da chi la crisi climatica ha contribuito maggiormente a causarla. Saranno proprio questi i temi che verranno affrontati venerdì durante gli interventi in piazza, per costruire insieme un cambiamento sistemico di quelle dinamiche di sfruttamento che ci hanno portato alla situazione attuale.

Verranno affrontati in piazza anche temi legati al nostro territorio e alla nostra città, Bergamo, il cui consiglio comunale ha approvato nel 2019 una dichiarazione di emergenza climatica a cui non sono però seguite azioni concrete per un cambiamento.

L’amministrazione comunale sembra infatti più interessata a rinnovare e ripulire il centro città in vista della capitale della cultura, a finanziare la realizzazione di quartieri di lusso e le speculazioni edilizie dei privati piuttosto che occuparsi delle questioni ambientali e sociali. Possono infatti essere considerate sostenibili la cementificazione di Parco Ovest, il parcheggio in Fara e il treno che spezzerebbe in due il quartiere di Boccaleone?

 

L’esigenza di Fridays è di poter vivere e costruire una città sostenibile sotto tutti gli aspetti, che abbia un trasporto pubblico efficiente e gratuito, che tuteli la biodiversità attraverso spazi verdi e aperti a tutti, una città a misura di persona e non a misura di macchina che sappia stimolare modi di muoversi sostenibili, creando dei veri percorsi ciclabili, una città che investa su comunità energetiche solidali e che sappia avvalersi di partner energetici coerenti con gli obiettivi per cui lottiamo.

L’appuntamento per lo sciopero globale è venerdì 23 settembre dalle 9.30 in piazzale Alpini. Perché la crisi climatica sta avanzando, e il momento per agire è ora.

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