Gli abitanti di Monterosso chiedono la riapertura della Kascina, a un anno dallo sgombero

Bergamo – Il 6 ottobre del 2020 veniva sgomberata la Kascina Ponchia. Un enorme dispiegamento di forze dell’ordine bloccò parte del quartiere di Monterosso per porre sotto sequestro l’immobile di via Ponchia, che dal 2013 veniva gestito dal Kollettivo Autonomo Popolare. L’ordine del sequestro proveniva dalla giunta Gori, che decise di porre fine all’esperienza di autogestione con un’azione drastica e inaspettata. L’immobile in via Ponchia versava in stato di abbandono da moltissimi anni, quando nel 2013 un gruppo di persone decise di riappropriarsene per restituirlo alla collettività, organizzando innumerevoli eventi sociali e culturali, rivolti alle/agli abitanti del quartiere di Monterosso e a tutta la città. Dal giorno dello sgombero, la Kascina risulta ancora sotto sequestro, e dopo il grande lavoro di riqualificazione svolto dal Kollettivo, versa nuovamente in uno stato di abbandono. 

A difesa dell’esperienza della Kascina, un anno fa nacque il Comitato Ponchia 8: un insieme di cittadini e cittadine che si riunirono per chiedere al Comune che venisse dato un nuovo futuro allo stabile, un futuro che fosse al servizio della comunità. Già nel dicembre 2020 il Comitato chiese un incontro alla giunta comunale, affinché rendesse conto pubblicamente riguardo al futuro che si prospettava per la Kascina. Il comune affermò di aver pronto un progetto di accoglienza insieme a Caritas, da collocare nella struttura, ma da allora lo stabile resta ancora completamente abbandonato. Nei giorni scorsi il Comitato ha presentato una richiesta all’amministrazione comunale, chiedendo che la cascina di via Ponchia diventi un bene comune usufruibile dalla collettività, che diventi nuovamente un luogo nevralgico di socialità e cultura all’interno del quartiere. 

Negli anni la Kascina e tutte le persone che le orbitavano intorno hanno costruito un modello di partecipazione e condivisione raro in questa città: costruire integrazione, socialità ed eventi culturali in un quartiere, a titolo completamente gratuito e senza fini di lucro è un’attività che sta scomparendo sempre di più. Il modello di aggregazione della Bergamo smart è sempre più relegato a luoghi di mero consumo, dove anche il divertimento diventa esclusivo, dove gli “indesiderati” sono relegati ai margini e dove l’iniziativa privata guadagna sempre più terreno rispetto al bene pubblico e comune. 

Per ribadire come ci sia bisogni di spazi liberi, partecipati e condivisi all’interno della città il Kollettivo organizza, sabato 9 ottobre dalle ore 15.30, una merenda condivisa in Piazza Pacati, nel cuore di Monterosso, aperto a tutta la cittadinanza. 

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