Gravissimo episodio fascista all’Aeronautico di Bergamo

Bergamo – Nei giorni scorsi è stato diffuso in rete dal sito di Wired un video che sta facendo molto discutere a livello nazionale. Nelle immagini si vede infatti il cortile interno dell’istituto Aeronautico navale Antonio Locatelli di Bergamo in cui sono radunati studenti e studentesse in occasione del compleanno del preside dell’istituto, Di Giminiani. Quando il preside si presenta all’ingresso della scuola, un nutrito numero di studenti lo acclama con saluti romani e cori “duce, duce”. Invece che zittire i cori o indignarsi, Di Giminiani risponde con grandi sorrisi e con un saluto che da molti è stato interpretato come un saluto fascista. Dopo che il video è diventato virale, il preside si è subito giustificato dicendo di non aver fatto alcun saluto romano, e l’avvocato D’Andrea si è spinto ancora più in là, dichiarando che i cori inneggianti al duce intendevano ricordare l’etimologia del termine dux e quindi condottiero degli alunni. Una strategia difensiva che rasenta il ridicolo, di fronte alle immagini del video.

Non è la prima volta che la scuola e il suo preside finiscono agli onori delle cronache: nel 2016 Di Giminiani si rese responsabile di punizioni umilianti nei confronti di alcuni alunni – arrivando a versare della coca cola in testa a un ragazzo o costringendone un altro a girare per la scuola con indosso un cartello umiliante – per cui ha patteggiato 4 mesi con pena sospesa per reato di abuso dei mezzi di correzione. Insomma, il clima cameratesco, machista e militare lo si respira già a pieni polmoni.

Per ultimo questo grave episodio, avvenuto settimana scorsa, che dimostra ancora una volta come purtroppo il fascismo in questo paese sia troppo spesso tollerato e sdoganato. Dalle organizzazioni neofasciste che non vengono sciolte a membri di organizzazioni di estrema destra che militano nei grandi partiti come Lega e Fratelli d’Italia, fino ad arrivare a una cultura politica reazionaria che ha portato al fallimento dell’approvazione del ddl Zan, una cultura che troppo spesso è trasversale in tutti i partiti, un fascismo che si può percepire anche nelle numerose ordinanze anti – accattonaggio in nome del decoro, o nelle politiche sulle migrazioni targate Pd. La cosa ancora più inquietante è vedere come degli studenti, ragazzi e ragazze giovanissimi/e, si rendano responsabili con tanta leggerezza di episodi di apologia di fascismo, ciò può forse far percepire come le ideologie fasciste e autoritarie possano raggiungere ogni ambito e ogni contesto della società in cui viviamo.

Nei giorni scorsi il comitato cittadino Bergamo Antifascista ha posto alcuni striscioni fuori dall’ Aeronautico e organizzato un presidio lunedì scorso, e si preannunciano altre iniziative nei prossimi giorni, per ribadire ancora una volta – ma sembra non essere mai sufficiente – che Bergamo, i suoi studenti e i suoi abitanti devono essere antifascisti, senza se e senza ma.

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