In ricordo del partigiano Bruno

Bergamo- pubblichiamo questo articolo per ricordare Bruno Codenotti, partigiano bergamasco, militante e attivista, scomparso lo scorso 25 febbraio. Compagno di Angelica “Cocca” Casile, è stato un punto di riferimento per generazioni di antifascisti e antifasciste di Bergamo. Classe 1929, Bruno fin da giovanissimo manifesta il suo impegno politico: nel 1943, alla notizia della caduta di Mussolini, scende in piazza per festeggiare insieme ad altri bergamaschi. Più significative saranno le azioni che compirà negli anni seguenti, tra il ’44 e il ’45; la più eclatante delle quali fu il 25 aprile del 1945 quando, insieme alla Banda Barba di cui faceva parte, occupò la prefettura e riuscì a respingere una colonna fascista, nonostante avessero poche armi a loro disposizione. Nei giorni seguenti alla Liberazione, partecipò ad altre azioni con i partigiani per le strade della città. Il suo impegno politico non si esaurì con la Resistenza ma anzi, iniziò proprio allora: dagli anni Cinquanta in poi, lui e la compagna Cocca saranno protagonisti di tante iniziative e realtà politiche bergamasche. Bruno divenne segretario dell’ Anpi dal ’57 al ’77, e nel corso della sua vita fu militante nel PCI, nella CGIL, nel Mutuo Soccorso, consigliere dell’ISREC di Bergamo, attivo nell’Associazione Italia-Cuba, nella Cooperativa Paci-Dell’Orto, nel Partito della Rifondazione Comunista. Per tutta la sua vita e la sua militanza, Bruno è sempre stato coerente e fedele a se stesso, anche a costo di scontrarsi e porsi in modo critico nei confronti delle realtà di cui ha fatto parte, rinunciando al suo ruolo qualora ritenesse non fosse più in linea col suo pensiero. Un episodio della sua vita che ricordava con particolare orgoglio fu quando venne licenziato dal cementificio Italcementi, vinse la vertenza contro Pesenti. Bruno, come la Cocca, ha mantenuto una determinazione e una coerenza ostinata in ogni ambito della propria vita. Ha sempre avanzato il suo pensiero critico senza problemi, ed è sempre stato punto di riferimento e supporto per quello che era il movimento antifascista bergamasco. Anche in età avanzata, Bruno non si è mai tirato indietro nel confronto con le realtà cittadine di movimento, prendendo sempre posizione a favore delle realtà autorganizzate di Bergamo, come quando mandò una lettera al sindaco Gori contro lo sgombero della Kascina Autogestita Popolare Angelica “Cocca” Casile. Bruno e la Cocca non hanno mai smesso di partecipare al corteo del 25 aprile, stando nello spezzone del movimento, e alle commemorazioni di Ferruccio Dell’Orto, dove la loro voce ha rappresentato più di tante altre quello che ad oggi deve essere l’antifascismo, declinando sulla realtà attuale quello che deve essere il ruolo degli odierni partigiani e delle odierne partigiane. Chi ha conosciuto Bruno più da vicino, lo ricorda come una persona estremamente disponibile, generosa e aperta, attento agli altri, in grado di offrire spunti e stimoli alle nuove generazioni di militanti.

Con questo articolo, e il video che pubblichiamo realizzato nel 2007 da Antifa Bergamo, vogliamo condividere il ricordo di una persona che è stata faro e punto di riferimento per il movimento antifascista, e che non si è mai stancata di contribure al cambiamento della società, lottando in ogni ambito per l’uguaglianza e la giustizia, contro il fascismo e lo sfruttamento.

“Il fascismo non è morto il 25 aprile del 1945, anzi. E’ rimasto più che mai vivo, ma si è trasferito nei metodi, nelle persone, nel tipo di società, nei partiti di potere”

Bruno Codenotti

1929-2020

Ringraziamo l’Anpi di Bergamo e Valeria, per il contributo nella stesura di questo articolo.

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