Bergamo – Non ci rappresenta nessuno. Così recitava lo striscione di apertura della manifestazione studentesca che questa mattina ha attraversato il centro cittadino. Circa 400 studenti e studentesse si sono date appuntamento nel piazzale antistante la stazione verso le 9 per ribadire la propria contrarietà alle politiche di austerity e alle riforme dell’istruzione susseguitesi negli ultimi 20 anni. Se l’accento è stato posto a più riprese sulle condizioni di degrado e sovraffollamento delle scuole della provincia, la prospettiva assunta dalla protesta ha però travalicato la mera questione studentesca: slogan e interventi hanno ribadito la sfiducia verso le diverse coalizioni elettorali e la volontà di costruire un’alternativa dal basso, a partire dalle lotte e dalle rivendicazioni che il paese reale ha saputo esprimere nel corso dell’attuale fase di crisi economica.
La manifestazione ha attraversato il polo scolastico di via Maj, per poi raggiungere, attraverso via Casalino, il palazzo della Provincia di via Tasso, dove un intervento ha ricordato come nelle scuole ad essere inadeguate non siano soltanto le infrastrutture ma anche una didattica «ferma ai tempi di Giolitti». La protesta ha attraversato via Verdi, per fare tappa alla rotonda dei Mille, in prossimità dell’istituto privato Sant’Alessandro. Qui, gli studenti e le studentesse hanno denunciato l’assurdita dei finanziamenti alle scuole private voluti da Formigoni: «i soldi per l’istruzione pubblica sono sempre meno, eppure negli ultimi 10 anni Regione Lombardia ha indirizzato alle scuole private quasi mezzo miliardo di euro». La manifestazione ha quindi imboccato via Crispi in direzione del Sentierone, dove era prevista la conclusione della protesta.
In prossimità del Municipio gli studenti e le studentesse hanno però deciso di proseguire verso il palazzo della Regione. Non senza attimi di tensione con le forze dell’ordine, la manifestazione ha raggiunto l’obiettivo simbolico, mentre dal primo piano dell’edificio veniva calato uno striscione. Oggetto della contestazione la Giunta Formigoni e il sistema di potere targato CL, nonchè l’Assessora all’istruzione Aprea, figura simbolo del processo di aziendalizzazione della scuola pubblica. La manifestazione è poi ripartita in direzione del piazzale degli Alpini, dove a conclusione della protesta una partecipata assemblea ha rilanciato le prossime tappe di lotta, a cominciare dallo spezzone nazionale studentesco previsto per il 16 marzo a Milano, in occasione del decimo anniversario dall’omicidio del militante antifascista Davide “Dax” Cesare.