Morti sul lavoro: un problema enorme che non viene affrontato

Bergamo – Anche quest’anno sono usciti i dati Inail relativi alle denunce di infortunio, alle morti sul lavoro e alle malattie professionali e dai numeri emerge che il fenomeno non accenna a fermarsi. Infatti, escludendo i dati relativi al 2020, il fenomeno continua ad aver un trend stabile.

Continua quindi una tendenza negativa che spesso viene tradotta in freddi numeri, che in realtà sono vite, speranze e sogni di chi ha messo a disposizione il proprio tempo, le proprie capacità (intellettive e manuali) per recepire un salario. Insomma, se il 2021 era stato annunciato come l’anno della rinascita, per quanto riguarda il mondo dei lavoratori e delle lavoratrici non è affatto così.

Le denunce di infortunio , infatti, sono state:

2016 2017 2018 2019 2020 2021*
Italia 640.989 646.774 644.916 644.702 572.018 502.458
Lombardia 116.653 119.783 120.235 120.161  115.044 92.969
Bergamo 14.013  14.418 14.126 14.012 12.094 10.795

Inoltre, le denunce di infortunio con esito mortale sono state:

2016 2017 2018 2019 2020 2021*
Italia 1.179 1.175 1.284  1.219 1.640 1.116
Lombardia 138 154 192 188 325 153
Bergamo 15 15 24 20 64 18

[*] I dati del 2021 si riferiscono da Gennaio a Novembre

Se si esclude il 2020, nel 2021 il trend rispetto gli altri anni rimane costante e, inoltre, i dati Inail non tengono conto dei decessi dei lavoratori in nero e senza contratto.

Questo dimostra come, a livello nazionale, locale e soprattutto da parte delle imprese, siano ancora del tutto insufficienti gli investimenti messi in campo per quanto riguarda la prevenzione. Il tema degli infortuni e delle morti sul posto di lavoro è un tema che viene definito e raccontato come emergenza, ma che nella realtà non viene trattata come tale.

Questo 2022 è cominciato, poi, con la notizia della morte dell’appena diciottenne Lorenzo Parelli, avvenuta durante l’ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro in provincia di Udine, schiacciato da una trave presso lo stabilimento Burimec. In tutta Italia in questi giorni studenti e studentesse stanno scendendo in piazza per commemorare Lorenzo, e per protestare contro un sistema scolastico che, con il suo modello di scuola-azienda, sfrutta questi studenti e queste studentesse a vantaggio delle imprese, con centinaia di ore di alternanza non retribuite e non tutelate. Per venerdì 28 gennaio è prevista una giornata di mobilitazione studentesca nazionale, per ribadire che “di scuola-lavoro non si può morire!”. Anche a Bergamo si svolgerà un presidio, previsto per le h 13:30 in via Prandello 12, presso l’Ufficio Scolastico di Bergamo.

Lavoro, progresso e sviluppo non possono essere sinonimi di questo modello di produzione che mette sullo stesso piatto della bilancia il profitto e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici.

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