Bergamo – La replica di Asia (Associazione sindacale inquilini abitanti) e del comitato lotta per la casa alle parole del segretario provinciale del PD Gabriele Riva non si fa attendere.
La cronistoria
La vicenda ha inizio venerdi 14 Novembre, quando in occasione dello sciopero sociale un gruppo di giovani precari, famiglie sfrattate e persone vicine alle due organizzazioni ha occupato pacificamente la sede provinciale del PD. L’occupazione ha avuto durata breve: il Comitato ed Asia, infatti, chiedevano una presa di posizione ufficiale riguardo al piano casa, ed in particolare all’articolo 5, da parte dei vertici bergamaschi del partito di Matteo Renzi. Inizialmente il segretario provinciale Gabriele Riva, raggiunto telefonicamente dal comitato mentre era in corso l’occupazione della sede, ha mostrato un’imbarazzante impreparazione riguardo alla legge approvata dal suo stesso partito (come testimonia il video sottostante della telefonata, diffuso dal comitato) e ha chiesto qualche ora di tempo per elaborare una risposta condivisa.
La presa di posizione arriva nella serata di venerdi ed è una risposta che però non soddisfa appieno le due organizzazioni sociali.
La presa di posizione verso il PD
“Per essere chiari da subito” Così esordisce il comunicato che il sindacato ASIA ed il Comitato hanno emanato dopo la risposta di Riva: “nella sola città di Bergamo si stima che sia colpita da sfratto una famiglia su 300. Di fronte a questi numeri il finanziamento di cui parla il segretario provinciale risulta quantomeno poco influente”.
“Il rifinanziamento del contributo all’affitto” – continua il comitato- “e la costituzione del fondo per le morosità non sospendono i provvedimenti resi già esecutivi di rilascio forzoso degli alloggi. Dei 500 milioni di euro destinati dal Governo alla ristrutturazione di alloggi, potrà beneficiare solo chi abbia nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento. Per poter accedere agli alloggi sociali è necessario dimostrare un reddito minimo di 14 mila euro l’anno, che più del 90% degli sfrattati non possiede, altrimenti avrebbe continuato a pagare l’affitto come ha sempre fatto”.
Il comitato si sofferma poi sull’articolo 5 del Piano Casa: “Quanto alla questione delle residenze negate dall’art. 5 del piano casa” – che nega l’accesso alle residenze, per cui ai diritti costituzionali di voto, salute, istruzione – è fastidioso leggere sul comunicato del PD che “il non avere residenza non inficia la garanzia dell’assistenza sanitaria”: è infatti chiaro ed evidente che l’accesso al pronto soccorso sia garantito a tutti, ma provi Lei, sig. Riva, ad andare al pronto soccorso per un’influenza. Perché di questo parliamo, dell’impossibilità di avere un medico di base che ci curi o ci prescriva visite specialistiche. Allo stesso modo provi Lei a iscrivere un bambino alla scuola materna senza avere la residenza”.
Al contrario di quanto affermato dal segretario provinciale, poi, la casa occupata a Celadina non sarebbe comunque assegnabile: era infatti vuota da anni e sulla lista delle alienazioni. Era insomma destinata a rimanere sfitta e in balia del totale degrado, a fronte dell’emergenza abitativa che colpisce ormai sempre più persone.
“Chi sta occupando, chi sta chiedendo risposte non sono giovani dei centri sociali” – chiosa il comunicato stampa- “ma gli allontanati, i bisognosi, gli ultimi, che vengono a protestare con i loro figli, perché proprio loro vivono fino alle ossa la drammaticità di questa situazione. Parlare di “centri sociali” è un buon escamotage per sviare il discorso su retoriche precostituite e populiste, che appiccicano al centro sociale il marchio della violenza. “La verità ben più scomoda, tanto per le istituzioni stesse quanto per il segretario bergamasco del PD, è che ad occupare la sede del PD sono state famiglie con bambini, migranti, giovani precari e disoccupati appartenenti al Comitato di lotta per la casa ed al sindacato ASIA. Per farla semplice, persone senza casa e solidali del quartiere Celadina, dove si sono riprese una casa”.