Bergamo – Richiedenti asilo costretti a lasciare i centri d’accoglienza dopo tre giorni dalla presentazione di ricorso in corte d’appello: questa la decisione della prefettura di Bergamo, questo il destino che attende probabilmente molti di coloro che vivono nei CAS della provincia bergamasca. Intanto nelle strutture d’accoglienza la tensione sale, come a San Paolo D’argon dove profughi pochi giorni fa hanno dato vita a una protesta.
CHI E’ FRANCESCA IACONTINI – Ma chi ha preso questa folle decisione? La firmataria della circolare della prefettura è la vice prefetta vicaria Francesca Iacontini, tecnicamente la numero due di Via Tasso che gestisce il dossier immigrazione. Il suo è un nome noto alle cronache lombarde: commissaria prefettizia in vari comuni sciolti dopo scandali politici, nel 2010 amministra il comune di San Giuliano Milanese. Come racconta l’articolo a firma Francesco Floris pubblicato sul Linkiesta, “la Iacontini viene nominata dall’allora Prefetto di Milano,Gian Valerio Lombardi – oggi a capo di Aler, celebre la sua frase «esistono famiglie mafiose ma a Milano la mafia non esiste» – e proprio mentre sta lavorando viene coinvolta nello scandalo “affittopoli” legato al Pio Albergo Trivulzio”. Così si scopre che “dal 29 novembre 2004 è stata intestataria di un contratto d’affitto per 6 anni di un appartamento da 75 mq in zona Porta Venezia a Milano, fra le più belle della città, a un canone da 2502,72 euro all’anno, 200 euro e spiccioli al mese”. Durante il suo incarico a San Giuliano le polemiche non sono mancate: “Il Comune è formalmente in dissesto finanziario e quindi senza risorse ma in 12 mesi lei spese più di 100mila euro di soldi pubblici in consulenze legali” racconta Linkiesta.
CHI E’ TIZIANA COSTANTINO – Se il curriculum della numero due di Via Tasso desta interesse, anche quello della numero uno non è da meno. La prefetta Tiziana Giovanna Costantino arriva a Bergamo il 10 agosto di quest’anno da Livorno, dove ha ricoperto l’incarico di prefetto per la prima volta dal 2012.
Al centro del suo precedente incarico c’erano l’emergenza abitativa e, naturalmente, i richiedenti asilo. Una delle vicende più interessanti è quella che riguarda il CAS Sant’Anna a Livorno, struttura incaricata di gestire l’accoglienza: a vincere il bando per l’assegnazione del servizio è la cooperativa InOpera, nonostante nelle graduatorie questo nome non comparisse. Tale bando richiedeva espressamente alcune certificazioni antimafia e la cooperativa InOpera in quel momento era al centro dell’inchiesta su Mafia Capitale: ma all’epoca la prefettura livornese non si oppose. E ovviamente le polemiche non si fecero attendere.
Questi sono i personaggi che popolano Via Tasso. Gli stessi che hanno deciso di firmare e approvare il provvedimento che lascerà per strada centinaia di persone. Mentre nella nostra città e in provincia l’inverno incalza, questo rischio si fa sempre più concreto. Ma ancora da Costantino e Iacontini nessuna revoca, nessun commento.