Bergamo – Da questa mattina i lavoratori DHL di Orio al Serio sono in sciopero: la causa principale riguarda le conseguenze dell’apertura dell’hub dell’azienda a Malpensa, che potrebbe comportare, nella “migliore” delle ipotesi, il trasferimento dei lavoratori da Bergamo alla provincia di Milano e, nella peggiore, addirittura il licenziamento collettivo. Dopo anni in cui l’apertura del polo di Malpensa pareva una minaccia non imminente, ora più che mai i lavoratori e le lavoratrici la subiscono realmente, e la sfiducia nei confronti dei sindacati confederali nei tavoli di trattativa con l’azienda a proposito del nuovo hub aveva portato i dipendenti DHL a voler eleggere nuovi RSU lo scorso luglio.
Dopo la diatriba tra il sindacato neo – eletto ADL Cobas, l’azienda e i confederali riguardo la validità o meno delle nuove elezioni, le tensioni non sono però cessate: ADL Cobas lamenta che, durante un altro sciopero, avvenuto il 28 agosto scorso, tre dipendenti, tra cui i nuovi candidati RSU che avevano ottenuto il maggior numero di voti, sono stati sospesi a tempo indeterminato, per essere entrati nell’azienda, esortando i colleghi a seguirli nella mobilitazione; o, ancora, nella stessa giornata di lotta, che l’azienda abbia preventivamente messo in ferie dei lavoratori, consapevole dello sciopero di quel giorno, appositamente per non farli aderire, e abbia chiamato a rapporto, invece, molti interinali da Varese. Una serie di giochi di forza che l’azienda ha messo in campo per cercare il più possibile di tagliare le gambe ai lavoratori e alle lavoratrici, già stremati dalla loro stessa, precaria condizione.
Ieri pomeriggio il sindacato e i dipendenti si sono dati appuntamento con un presidio davanti alla Prefettura di Bergamo, per far sentire la propria voce e porre l’attenzione sulla loro delicatissima situazione che, se andasse per il verso sbagliato, comporterebbe la crisi per centinaia di famiglie. I lavoratori hanno presentato ricorso in tribunale avvalendosi dell’articolo 28, riguardo la condotta anti – sindacale da parte dell’azienda, a causa del mancato riconoscimento delle corrette quote sindacali, della mancata validità riconosciuta ai nuovi RSU e per la sospensione, senza termine, dei tre dipendenti in sciopero. Una delegazione del sindacato e di lavoratori ha, alla fine, ottenuto un incontro con il Prefetto, che si è impegnato a sollecitare l’azienda nel sedersi a un tavolo di trattativa con i lavoratori e le lavoratrici DHL, lavoratori e lavoratrici che non hanno alcuna intenzione di subire passivamente le conseguenze degli interessi della dirigenza che tenta con ogni mezzo di perseguire.