Bergamo – Un tetto sorretto da moltissime figure, animali e persone, che insieme collaborano per far fronte ad uno sgombero da parte di forze di polizia caricate a molla, come dei giocattoli: sostegno e solidarietà alle occupazioni, in particolare a quella di via Monte Grigna, è il chiaro messaggio di Blu, lo street artist di fama mondiale giunto a Bergamo negli scorsi giorni, come al solito in incognito.
Il murale campeggia sulla facciata laterale del civico 13 di via Monte Grigna, in una delle oltre duecento case comunali chiuse e vuote, ancora in attesa di lavori nonostante la lunga lista di persone ancora senza casa. Proprio la scelta del luogo è significativa,come conferma anche il titolo, inequivocabile: un tetto per tutti.
La conferenza stampa del Comitato di lotta per la casa di Bergamo e di As.I.A-USB ha sottolineato come l’opera si inserisca perfettamente nel lavoro portato avanti negli ultimi anni, che ha visto l’occupazione di un immobile del comune vuoto da tempo e l’organizzazione di diversi momenti di socialità autogestita, come il festival Celada In Strada.
La conferenza è stata anche l’occasione di presentare il prossimo passo dell’Associazione inquilini ed abitanti, la campagna “Celadina non è una discarica”: l’obiettivo è la denuncia dell’abbandono da parte del Comune di questo quartiere popolare, mediante una raccolta firme che evidenzi tutti gli elementi che causano degrado e non consentono una vita dignitosa agli abitanti. Si parla dunque di facciate delle case comunali completamente scrostate e rovinate, di verde pubblico non curato, di illuminazione mancante e della necessità di parchi e spazi verdi vivibili. Rimettere quindi al centro le periferie è un’esigenza non rimandabile, anche se sembra sempre meno una priorità per la giunta Gori, che sceglie di investire sul centro piacentiniano e su costosi progetti architettonici in centro città.
In opposizione ad una amministrazione comunale che abbandona le periferie, ricordandosene solo durante la campagna elettorale, il murale di Blu e la campagna “Celadina non è una discarica” mostrano la forza dell’autorganizzazione e un nuovo modello possibile di riqualificazione dal basso.
senza contare che solo a Celadina non esiste la fibra ottica, anche se Telecom Italia e Comune hanno dichiarato da tempo la copertura totale.
Non sarà come chi non ha la casa, ma per chi ce l’ha sarebbe bello trovare anche le infrastrutture, sempre sul tema “Celadina non è una discarica”