Bergamo – Oggi in piazza Matteotti il comitato “Cambiamola” ha nuovamente manifestato contro la realizzazione dell’autostrada Bergamo-Treviglio. La protesta era rivolta contro le banche, ed in particolare contro il gruppo bancario UBI, accusate di finanziare un progetto che molto probabilmente porterà più problemi che vantaggi. Per questo motivo la manifestazione ha scelto Piazza Matteotti come luogo di incontro, luogo in cui si è già assistito nei mesi passati a svariate lotte, dagli studenti fino ai gruppi per il diritto alla casa, e dove UBI ha la sua principale filiale cittadina. A partire da mezzogiorno il comitato, legittimato da più di diecimila firme raccolte negli ultimi mesi, ha presidiato la piazza scandendo le proprie ragioni al megafono e distribuendo materiale informativo ai numerosi passanti nei pressi delle bancarelle natalizie.
La contestazione è motivata dalla scelta degli istituti bancari di finanziare un’opera molto onerosa e praticamente inutile in un periodo dove sarebbe più ragionevole investire in altri progetti, quali innovazione e ricerca, agevolazioni per l’acquisto della casa, una rete di trasporti pubblici più funzionale. Tutti progetti che consentirebbero un’ evoluzione in termini di sviluppo del territorio più facilmente riscontrabili nel lungo periodo.
La volontà delle banche sembra però ostinatamente orientata verso finanziamenti alle grandi opere, spesso assolutamente in controtendenza rispetto ai bisogni effettivi della società. Nel caso di questa autostrada Bergamo-Treviglio, i professionisti che hanno analizzato la questione dal punto di vista tecnico, evidenziano come questo progetto porterà ad un aumento dell’inquinamento, segnando negativamente un territorio già gravemente provato a livello ambientale e sottoposto ad un’ulteriore cementificazione. Quest’opera inoltre non risolverebbe i problemi di traffico attuali, una cui possibile soluzione si potrebbe invece auspicare nel miglioramento dei trasporti pubblici e della rete stradale già esistente.
E allora perché le banche continuano a reiterare un modello fallimentare di sviluppo territoriale in questa maniera? Forse perché vedono nel futuro pedaggio che si dovrà pagare per l’accesso all’ autostrada una sicura fonte di rendita? Forse perché gli attori coinvolti nella costruzione dell’autostrada sono poteri di cui una banca non può fare a meno? O forse perché credono in modo sincero che rappresenti un bene per il futuro della comunità?
Quel che è certo è che per finanziare quest’opera verrà utilizzato anche il denaro degli impotenti risparmiatori che hanno scelto UBI Banca.