Bergamo – Si è svolta questa mattina la conferenza del presidente ugandese Yoweri K. Museveni nella nuova aula magna, nella sede di s. Agostino dell’università di Bergamo, in città alta. L’incontro era stato organizzato per la firma dell’accordo riguardante la costruzione, a Kampala, di un nuovo ospedale da 250 posti letto, con il supporto tecnico dell’azienda Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Museveni ha rivolto parole di gratitudine verso la Regione e la città davanti a una sala non troppo gremita, citando poi le grandi opportunità che il nuovo progetto potrebbe comportare: prosperità e stimoli per tutti gli attori coinvolti, queste le parole chiave del suo discorso. Dietro di lui, svariate slide hanno mostrato le foto di un paese, l’Uganda, apparentemente senza macchia: i meravigliosi paesaggi, i balli tipici, le pietanza del posto, i sorrisi della popolazione.

La stessa popolazione, però, le cui terre vengono annualmente sfruttate per i giacimenti petroliferi delle multinazionali cinesi e francesi, la stessa popolazione che vive in condizioni estreme di povertà e che è vittima di leggi omofobe e discriminatorie, come la già discussa “Kill The Gay Bill”, che inizialmente prevedeva la pena di morte per gli omosessuali recidivi, e che dopo alcune modifiche ha poi stabilito l’ergastolo. Proprio per questo motivo, dunque, l’accoglienza al presidente non è avvenuta senza polemiche: davanti all’università due striscioni del comitato Bergamo contro l’omofobia ricordavano che “lgbt rights are human rights”, e contestavano la costruzione del nuovo ospedale in Uganda.

Durante la giornata, Museveni è stato accompagnato da Enrica Pinetti, fondatrice della Finasi srl, alla quale spetterà la realizzazione della struttura ospedaliera. L’amministratrice unica della multinazionale italiana è stata indagata nel 2013 per corruzione e tangenti nel corso di una fornitura di navi militari agli Emirati Arabi da parte di Fincantieri. La Pinetti ha ringraziato il presidente ugandese più volte, rivolgendo commenti entusiastici riguardo all’accordo tra Bergamo e la nazione africana.

Lo scorso 19 Marzo il presidente ugandese è stato accolto all’ospedale di Bergamo dall’assessore regionale alla salute Mario Mantovani e il direttore generale Carlo Nicora. Anche allora si spesero parole positive sulla costruzione, come quanto dichiarato da Mantovani, secondo cui la regione lombarda avrebbe un’«innata propensione alla generosità e una lunga tradizione di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo. Per questo siamo molto lieti di accogliere la delegazione dell’Uganda».

Secondo l’incontro di oggi, dunque, “l’ospedale non fa business, ma genera valore a beneficio di tutti”. Stabilire legami tra l’Uganda, la cosiddetta “terra delle opportunità”, e la Lombardia è l’obiettivo, anche se solo di facciata. Il motto del progetto della realizzazione dell’ospedale a Kampala è “la conoscenza che prepara il futuro”, ma di che futuro si tratta? Uganda terra delle opportunità per chi?

Per maggiori informazioni sulla figura del presidente Ugandese Museveni e l’amministratrice di Finasi, Enrica Pinetti: http://bgreport.org/limbarazzante-visita-presidente-delluganda.html