L’annunciata apertura dei battenti di una sede da parte di Forza Nuova in città, prevista per sabato 6 novembre in via Borgo Palazzo, apre degli interrogativi sull’opportunità di costruire eventuali mobilitazioni contro l’estrema destra organizzata e in quali forme attuarle.
L’elaborazione politica dell’estrema destra non può incutere alcun timore. Non perché i messaggi della loro propaganda siano innocui, ma perché altre forze con ben altro potere sostengono le stesse tesi. Sarebbe sciocco con Maroni al ministero degli interni preoccuparsi delle dichiarazioni di Fiore contro la decadenza morale della società multietnica. Farneticazioni sul complotto giudaico massonico e conferenze sulla depravazione di Sodoma non fanno altro che confermare l’ipotesi che dietro questi nostalgici si celino dei perfetti idioti. Chi sostiene che, per quanto professino fesserie, FN come chiunque ha diritto ad esprimersi sulla base di un principio democratico che riguarda tutti, indifferentemente dimentica che questi cervelli atrofizzati muovono braccia, spesso armate di pericolosi coltelli.Qualcuno a volte si dimentica che l’estrema destra a Bergamo ha svolto un’unica funzione: compiere aggressioni nei confronti di militanti di sinistra o soggetti sociali etichettati come “diversi”. La propaganda politica di Forza Nuova è finalizzata a legittimare il loro unico intento: mettere in pericolo l’incolumità di chi è attivo nei movimenti. Quanti hanno pagato caro l’incontro con questi vigliacchi! Certo a questi teorici del dieci contro uno, del coltello contro chi non ha nulla in mano, non si può dire che sia sempre andata bene, ma il bilancio delle loro aggressioni è comunque drammatico. Dai feriti per le accoltellate, a chi è stato pestato a sangue, dai ripetuti incendi ai centri sociali, alle ustioni per le molotov… Pochi ricordano le loro conferenze deserte o i loro comunicati, in molti non dimenticano le loro violenze.
Un interrogativo si impone con forza come è possibile che pochi individui possano provocare tante e tali problematiche. E’ evidente che queste organizzazioni da sole non sarebbero in grado di creare alcun problema e si dissolverebbero come neve al sole. In effetti la loro forza non è dettata altro che dai legami e dalle coperture di cui godono e sono proprio queste coperture che ci svelano il vero volto della destra estrema e la sua vera natura. I militanti di queste strutture godono di una sistematica copertura da parte delle forze dell’ordine, che li utilizzano a proprio piacimento. Come spiegare altrimenti la sicurezza con cui compiono le loro aggressioni, chi assalterebbe un centro sociale con le molotov in mano uscendo dalla propria automobile con targa in bella vista, chi il 28 febbraio 2009 sfilerebbe in corteo con bastoni in mostra chiacchierando con compiacenti agenti della DIGOS, che intanto ordinano di caricare la mobilitazione antifascista. Forza nuova ogni volta che organizza una raccolta firme gode di una scorta da far invidia a un capo si stato. Solo chi si sente sicuro della propria impunità si muoverebbe come si muove l’estrema destra.
Ignorarli, rimanere indifferenti per non regalare loro alcun ritorno pubblicitario sarebbe una strategia plausibile se non si prendessero in considerazioni i rischi connessi alla presenza di queste organizzazioni.Lo sforzo che i movimenti devono mettere in atto per indagare, monitorare, prevenire le loro azioni è grande. Queste energie sarebbero sprecate se non evitassero di doverne impiegare molte di più se queste organizzazioni si radicassero sul territorio
Il prezzo che i movimenti pagano in termini repressivi per la mobilitazione antifascista è alto. Basta limitarci a fare veloci addizioni per scoprire che i movimenti a Bergamo hanno dovuto affrontare centinaia di denunce, anni di detenzione, pene pecuniarie per decine di migliaia di euro.
Cancellare l’estrema destra organizzata non si configura come la riproposizione nostalgica di antichi steccati, ma come la difesa degli spazi di libertà e partecipazione della città. Il rischio che si correrebbe permettendo la legittimazione dell’estrema destra è quello di assistere inermi alla trasformazione di Bergamo in un teatro di aggressioni, intimidazioni e violenza. Lo sforzo prodotto oggi previene la necessità di un impegno maggiore domani.
L’eventuale mancanza in città di questi personaggi non si sentirà, tranne che in qualche stanza della questura.