Bergamo – Le criticità della politica abitativa del comune di Bergamo sono molte. Lo scandalo Affittopoli ha attratto l’attenzione dei media cittadini negli ultimi mesi, l’emergenza sfratti si sta palesando in tutta la sua gravità negli ultimi mesi, i cantieri dell’ALER fermi da anni…
Ma lo scandalo degli alloggi comunali sfitti da anni fatica a trovare la ribalta. A fronte di migliaia di famiglie, inserite nelle graduatorie per le case popolari da anni si deve registrare che ci sono oltre 200 appartamenti del comune di Bergamo vuoti.
La maggior parte di questi alloggi sono vuoti da anni perché il comune non provvede a fare la manutenzione necessaria. Col passare del tempo e a causa dell’incuria, le condizioni degli alloggi peggiorano e l’intervento necessario per renderli agibili diventa sempre più oneroso. Eppure la questione della casa, soprattutto in tempo di crisi, dovrebbe essere una priorità e i soldi per la manutenzione nel bilancio comunale dovrebbero essere garantiti.
Finalmente il sindaco Tentorio sembra essersi accorto dell’esistenza di questi appartamenti , ma stupisce il fatto che per renderli agibili debba rinunciare a degli alloggi a uso sociale che dovevano essere consegnati all’amministrazione in cambio di denaro. Insomma a pagare la manutenzione degli alloggi dimenticati dall’amministrazione non sarà una voce del bilancio comunale, ma i cittadini bisognosi di casa che vedranno sacrificati degli appartamenti per vederne risistemati gli altri. Se passasse che le risorse per la manutenzione degli alloggi comunali debbano provenire dalla svendita di parte degli alloggi a canone sociale saremmo di fronte a un pericoloso precedente. [C’è tutta la cartolarizzazione che vende immobili di proprietà degli enti per risanare bilanci].
All’immobiliare Broseta due, di proprietà di Antonio Percassi, verrà infatti ceduta una palazzina di 12 appartamenti, appena realizzata nell’area dell’ex Cesalpinia. In cambio dei 12 appartamenti l’immobiliare verserebbe nelle casse dell’amministrazione una cifra che pare aggirarsi sul milione e mezzo di euro. Se non si può che concordare con Tentorio nell’individuare come una priorità l’agibilità degli alloggi comunale, è molta la perplessità sulle modalità con cui vengono reperite le risorse.
Infatti se l’iniziativa politica sul tema abitativo è nulla, la svendita del patrimonio non potrebbe significare altro che un lavarsi le mani da parte dell’amministrazione di fronte a un’emergenza sociale sempre più esplosiva.