Redona – Dopo più di due mesi è tornata a scorrere l’acqua dai rubinetti degli appartamenti di via Buratti 37 e 39. Ha finalmente avuto il suo epilogo nell’udienza di lunedì 16 gennaio la controversia tra BAS e l’agenzia immobiliare Cerati SAS, che cura la gestione degli appartamenti per conto di 5 proprietari. Il contenzioso vede i suoi albori nell’ormai lontano febbraio 2010, quando i proprietari, contestando la leggibilità del contatore, iniziavano a non pagare l’acqua. Da quel momento in poi l’immobiliare che gestisce il condominio per conto dei proprietari rifiutava i numerosi incontri proposti da BAS per risolvere il problema.
A farne le spese gli inquilini che oltre a coprire economicamente la gestione salatissima del palazzo (36.000 euro annui!) non ricevevano acqua, riscaldamento e pulizie condominiali. Una situazione difficilmente sopportabile dalle famiglie, tante con figli minorenni, e insostenibile dal punto di vista sanitario; una situazione che, secondo gli inquilini, sarebbe da imputare al comportamento spregiudicato della proprietà.
Da qui la scelta collettiva dei residenti di interrompere il pagamento delle rate condominiali addebitate dalla Cerati SAS per servizi effettivamente non erogati. A fronte di irregolarità denunciate dagli inquilini nella gestione condominiale e di una condotta alquanto discutibile dell’immobiliare Cerati SAS, che apre un contenzioso con BAS (legittimo o meno lo decideranno i giudici) lasciando senza riscaldamento e acqua per due mesi i residenti, questi ultimi hanno deciso di ingaggiare un braccio di ferro con la proprietà e avanzano ora legittime richieste di natura risarcitoria.
Se il comportamento manchevole della Cerati SAS sembrerebbe essere stato parzialmente corretto dall’intervento del tribunale, bisogna ricordare infatti che nella palazzina di Redona, abitata da sette nuclei famigliari e diversi minori, continua a mancare il riscaldamento in pieno inverno. Vi sono poi le numerose segnalazioni raccolte dall’associazione inquilini ASIA, che farebbero riferimento ad una manutenzione dello stabile manchevole e a spese condominiali eccessive e poco comprensibili. Sembrerebbe non finire qui la brutta vicenda della palazzina di via Buratti. E il braccio di ferro tra inquilini e immobiliare Cerati SAS potrebbe riservare nuovi colpi di scena.