Carvico – Era il 26 gennaio quando Leo è uscito di casa alle 6 di mattina per andare a lavorare. Ad aspettarlo all’auto c’erano tre agenti della DIGOS che lo hanno fermato e gli hanno perquisito l’abitazione in cerca dei vestiti che indossava il 27 giugno 2011, giorno in cui le forze dell’ordine avevano sgomberato il presidio della Maddalena. Leo e’ stato trattenuto per 12 ore in questura da cui e’ stato rilasciato con un obbligo di dimora a Carvico, poi la misura cautelare si è trasformata in un obbligo di dimora in Lombardia. A Leo, e alle altre compagne e compagni colpiti dall’operazione del giudice Caselli, viene quindi impedito di partecipare alla manifestazione in Val di Susa di sabato 25 febbraio.
La battaglia di Leo a fianco del popolo NO TAV inizia nel 2005; da allora quando riesce va in Val di Susa per dare il proprio contributo ad una lotta che sente come anche sua.
Leo non sembra assolutamente intimidito dall’operazione giudiziaria, e’ certo infatti che la sua assenza forzata al corteo di sabato verra’ rimpiazzata dalla partecipazione di molte altre persone, che avranno una ragione in più per respingere un’opera inutile e il tentativo di criminalizzare un popolo in lotta.
Da Bergamo partiranno due pulman, organizzati dal c.s.a. Pacì Paciana e da Rifondazione comunista , e giovedì 23 febbraio una cena al centro sociale raccoglierà soldi per le spese processuali del movimento NOTAV.