Bergamo – I lavoratori delle cooperative del sistema bibliotecario cittadino, hanno scritto alla redazione questa lettera che volentieri pubblichiamo:
Gentile redazione, siamo i lavoratori della cooperativa in servizio presso il Sistema Bibliotecario Urbano di Bergamo. Vi scriviamo conoscendo l’attenzione che avete per i problemi legati alla drammatica situazione del settore culturale e del lavoro nel nostro paese.
Nella nostra ricca città, nel corso degli ultimi anni le scelte culturali dell’amministrazione sono state incentrate soprattutto sul profitto, si chiamano (pochi) nomi altisonanti per convegni e spettacoli con costi enormi e prezzi dei biglietti d’ingresso altissimi; si sa che tali iniziative danno pubblicità e prestigio. Noi crediamo che accanto a questi grandi eventi la cultura a Bergamo dovrebbe essere promossa attraverso iniziative gratuite, attraverso l’ammodernamento e l’apertura delle numerose biblioteche cittadine (ricordiamo che fino a non troppi anni fa il sistema bibliotecario di Bergamo era all’avanguardia in italia per quantità e qualità delle sue biblioteche), le quali però costano e, apparentemente, non producono profitto.
Da qualche tempo le biblioteche bergamasche si sono viste ridurre i finanziamenti per l’acquisto libri di più del 70% rispetto al 2008, anche i soldi per gli abbonamenti ai periodici (riviste e quotidiani) e l’implementazione dei servizi internet e multimediali hanno subito forti decurtazioni. Questo impoverimento si nota maggiormente nelle biblioteche decentrate
dove si è praticamente azzerata l’offerta di novità librarie e i quotidiani sono stati ridotti a uno locale e uno nazionale. Tutto questo a fronte di un continuo aumento del numero dei prestiti e delle richieste da parte degli utenti di incrementare patrimonio e orari di apertura.
Dal mese di aprile 2012 le biblioteche subiranno un ulteriore danno: tagli aggiuntivi e un’enorme cecità nei confronti delle esigenze dell’utenza porteranno alla riduzione degli orari di apertura e dei servizi garantiti dal personale di cooperativa (noi) in servizio da anni presso le biblioteche. I nuovi tagli andranno infatti a toccare l’appalto dei servizi (naturalmente vinto al massimo ribasso dell’offerta economica) che il comune ha sostenuto dal 2004 ad oggi, tagli che si quantificano nell’ordine del 20%, e questa nuova situazione porterà alla sopppressione di diversi posti di lavoro di personale professionalizzato (peraltro ampiamente sottopagato e precario, come si usa oggi nelle varie istituzioni culturali) che ha incarichi importanti quali l’apertura serale e domenicale di alcune strutture, la gestione del prestito, del riordino dei documenti,dei magazzini, la presenza al desk di accoglienza degli utenti, il trasporto di materiali tra le varie biblioteche.
La nostra presenza è essenziale in quanto il comune di Bergamo dal 2001 non promuove concorsi per assistente di biblioteca e non sostituisce adeguatamente chi è andato in pensione; si capisce facilmente come un carico di lavoro aumentato su pochi lavoratori e l’impossibilità di sostituire il personale assente porterà in breve tempo al collasso del servizio, e quindi un danno ai cittadini.
Con queste premesse risulta quindi essere alquanto paradossale la candidatura di Bergamo a Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019 essendo le biblioteche di primaria importanza nella promozione della cultura, attraverso l’accesso gratuito ed equo alla conoscenza e all’informazione.
i lavoratori “cooperatori” delle biblioteche di Bergamo