Bergamo – Si è tenuto ieri pomeriggio l’incontro tra l’assessora all’ambiente di Bergamo Graziella Leyla Ciagà e gli abitanti del quartiere di Celadina che, da oltre cinquant’anni, curano gli orti cittadini tra Via Flores e Piazza San Pio X. L’incontro si è reso necessario dopo che gli orticultori, circa un mese fa, sono venuti a conoscenza – in via del tutto informale – del piano del Comune su quel pezzo di quartiere: lo smantellamento degli orti attuali per lasciare spazio ad una pista ciclo-pedonale e alla costruzione di diciotto nuovi orti da assegnare tramite bando, che l’assessora garantisce sarà pubblicato già quest’estate.
I terreni in questione, da sempre di proprietà dell’ALER, erano stati recentemente acquisiti dal Comune ed inseriti all’interno del piano di rinnovamento del quartiere, finanziato dal Bando delle Periferie. “Prima che noi li ripulissimo realizzando gli orti attuali, quei terreni erano una vera e propria discarica a cielo aperto”, assicurano gli abitanti. “In più di cinquant’anni di assenza totale delle istituzioni, noi e i nostri predecessori abbiamo mantenuto quell’area pulita e piacevole, facendone un luogo di incontro e di socialità per tutti noi, grazie al lavoro comune, duro ma anche ricco di gioie e di condivisione”.
Le parole dell’assessora, durante l’incontro, sono state però chiare: entro il primo settembre 2018 tutti gli orti “abusivi” devono essere abbandonati per consentire l’inizio dei lavori. Ulteriori ritardi rischierebbero di compromettere non solo l’opera in questione, ma l’intero finanziamento statale ricevuto, facendo saltare tutte le opere inserite nel bando delle Periferie in tutta la città.
L’assessora ha assicurato i cittadini che cercherà di garantire loro, all’interno del bando, una forma di prelazione per l’assegnazione dei nuovi orti, permettendo loro di continuare un’attività che amano e di cui vanno orgogliosi da decenni. Però, a un mese dall’uscita del bando e a tre mesi dall’inizio dei lavori, non tutti si sentono rassicurati da una promessa fatta a parole ed all’ultimo momento, e la questione rimane aperta.
Ciò che più irrita gli orticoltori sembra essere la mancanza di informazione e di partecipazione alle decisioni sul futuro del quartiere. “Fino ad oggi non si era mai visto nessuno del Comune”, sottolineano, “e nessuno ci ha mai avvisati”. Eppure la gara per l’assegnazione dei lavori era stata già bandita e vinta da due diverse aziende.
L’assessora ha ammesso che i rapidi tempi in cui si è dovuto predisporre ed organizzare i lavori hanno impedito un dibattito con gli abitanti, pur essendoci stati degli incontri specifici sull’argomento tramite la rete di quartiere. Sorge quindi spontaneo il dubbio sulla validità delle “reti di quartiere” promosse dalla giunta Gori, che forse in questo caso si sono rivelate più dei dispositivi di comunicazione – neanche troppo efficace – di decisioni già prese, che strumenti di partecipazione attiva della cittadinanza.
Inoltre, nonostante le rassicurazioni ricevute, molti tra gli orticoltori della Celadina considerano una mancanza di rispetto verso il loro lungo lavoro, l’atteggiamento poco trasparente di una giunta molto brava nell’ottenere finanziamenti, ma meno nel garantire a tutti la possibilità di decidere come utilizzarli.