L’intervento di Riccardo Bellofiore, economista dell’Università di Bergamo, ha l’obiettivo di indagare la natura della crisi del debito pubblico che sta investendo l’Europa e tentare di capire quali possano essere i possibili scenari futuri. L’imposizione di un regime di austerità, con la recente manovra del governo, viene descritto come il tentativo di far pagare il prezzo della crisi alle popolazioni europee. Proprio la cornice europea viene individuata come l’ambito privilegiato e necessario in cui esprimere il conflitto sociale. All’interno della sua riflessione, Bellofiore sostiene l’importanza di una battaglia concreta per mostrare l’illegimità di parte delle spese che costituiscono il debito pubblico accumulato negli anni passati in Europa – debito pubblico che altro non è che debito privato scaricato sulla finanza pubblica. Un contributo che ci indica questa crisi strutturale del capitalismo come l’occasione per la ripresa del conflitto, ma che non esclude che l’uscita dalla crisi possa essere tutt’altro che benigna. Una crisi che mette a nudo tutta la fragilità di un’Europa senza la capacità politica di gestire la situazione attuale, un’Europa sempre più ostaggio delle banche e della finanza.