Bergamo – Si è svolta regolarmente la quinta (terza effettiva) edizione della Bergamo Street Parade, nonostante le incomprensioni sulla regolarità dei permessi sorte alla vigilia tra l’organizzazione dell’evento e l’amministrazione comunale. Dalle 16.30 migliaia di persone hanno risposto all’appuntamento nel piazzale antistante lo stadio, dove i 18 carri ufficiali dell’evento hanno iniziato a riprodurre la propria musica. Alle 18 la manifestazione ha osservato un minuto di silenzio in ricordo della ragazza rimasta vittima dell’attentato alla scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi e alcuni organizzatori hanno quindi spiegato la scelta di non annullare l’evento, per testimoniare con la presenza il proprio rifiuto delle mafie. Il corteo è poi partito alle 18.30 e si è snodato lungo il percorso prefissato, mentre il numero delle persone è continuato a crescere progressivamente. La musica dei carri si è fermata alle 23.30, quando buona parte di questi aveva già raggiunto Largo Porta Nuova. Subito dopo il passaggio del corteo è entrato in azione il servizio straordinario di pulizia delle strade, predisposto dall’organizzazione per prevenire le polemiche postume sullo stato di pulizia degli spazi che hanno ospitato l’evento.
Eppure, dal giorno seguente, l’evento ha prodotto una scia di polemiche che ad oggi non accenna a dissiparsi. L’Amministrazione, in una nota diramata ieri, ha annunciato provvedimenti nei confronti dell’organizzazione della Street Parade. Una reazione prevedibile, quest’ultima, considerate le dichiarazioni della prima ora dell’Assessore alla Sicurezza, il leghista Cristian Invernizzi, che aveva da subito stigmatizzato l’evento chiedendone il divieto per le future edizioni. Certo è che, attenendosi ai dati di realtà, l’immagine della Street Parade non sembrerebbe così compromessa, anzi: meno di una decina di persone tradotte in ospedale per malore, un solo fermo di polizia e due autovetture lievemente danneggiate. Ciò ha scaturito un botta e risposta imbarazzante, in quanto, i dati forniti dal Comune sarebbero stati totalmente smentiti dalla Questura di Bergamo. A fronte di oltre 10.000 partecipanti, le esternalità negative dell’evento sembrerebbero insomma modeste, specie se la Street Parade viene posta a confronto con altre analoghe iniziative del recente passato. Quasi scontato allora il parallelismo con l’Adunata Nazionale degli Alpini, che pure aveva bloccato il centro cittadino per tre giorni di festa ininterrotti. In quell’occasione, l’Amministrazione non aveva però mosso alcuna rimostranza verso gli ingenti interventi di ripulitura, le limitazioni alla mobilità o le decine di malori connessi all’abuso di alcol.
Se la conta dei costi e dei disagi pare pretestuosa, più sgradevole risulta invece il riferimento all’abuso di sostanze stupefacenti da parte delle persone partecipanti. Sgradevole innanzitutto perché utilizzato in maniera screditante. Vale la pena ricordare poi che quando l’Amministrazione fa riferimento agli oneri sostenuti dalla collettività bergamasca per la gestione dell’evento, dimentica che, in buona maggioranza, anche chi vi ha preso parte appartiene alla stessa collettività e, come più volte sottolineato dall’organizzazione della Street Parade, esprime nella riappropriazione dello spazio pubblico un bisogno di socialità a cui la città offre risposte insoddisfacenti. D’altra parte, già la precedente Giunta di centro-destra aveva introdotto nel 1996 un’ordinanza che vietava l’uso di percussioni nei locali cittadini, bandendo così di fatto la musica dal vivo. Lo stesso sindaco Tentorio, recentemente, si è meritato il giudizio non proprio lusinghiero della stampa internazionale, in riferimento alla cosiddetta ordinanza anti-kebab, mentre il TAR ha di fatto posto termine al coprifuoco serale imposto dalla Giunta nella centrale via Quarenghi. Una serie di provvedimenti che la dicono lunga sull’idea di città che Lega Nord e PDL hanno in mente.
Se a preoccupare l’Amministrazione sono l’abuso di sostanze stupefacenti e di alcol da parte delle giovani generazioni, il sindaco Tentorio non può certo dormire sonni tranquilli, con o senza Street Parade. In materia, i dati forniti a gennaio dall’Osservatorio delle Dipendenze dell’Asl di Bergamo hanno acceso l’ennesimo campanello dall’allarme, delineando un fenomeno dalle proporzioni preoccupanti e in crescita costante. Chi propone di arginare il problema limitando o ponendo divieti all’utilizzo degli spazi urbani, e alla socialità spontanea che di questi ultimi rappresentano la funzione naturale e il prezioso potenziale, intende evidentemente nascondere la polvere sotto il tappeto. Tale impostazione, traducendosi in assoluta assenza di proposte d’aggregazione e intrattenimento di matrice pubblica, non disincentiva la fruizione della città notturna, ma anzi ne delega di fatto la gestione esclusiva al mercato, per cui la qualità della socialità e la produzione culturale che il territorio esprime non rappresentano certo delle priorità imperative. Non sorprende allora che, fatte le dovute eccezioni (pochi circoli culturali, per altro vessati dai continui controlli della polizia locale), la proposta aggregativa della città appaia davvero misera e votata quasi esclusivamente al consumo (di alcol in buona parte). Non sorprende nemmeno che a Bergamo l’istanza sacrosanta delle giovani generazioni di una città più aperta e vivibile (anche di notte) si sovrapponga a quella degli operatori del mercato dell’intrattenimento, i cui carri, tra gli altri, hanno attraversato la Street Parade, e il cui messaggio, in quel contesto, sembrava invocare maggiore libertà d’impresa, piuttosto che maggiore libertà e basta.
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Il miglior articolo letto ad oggi sul post-streetparade.
complimenti a chi a scritto l articolo…bergamo ha bisogno di una svegliata…non sto parlano di street parade ma ben si di una vita notturna totalmente diversa di quella che la città sta vivendo…ad esempio pochi locali, per di più aperti fino alle 2 (SE VA BENE), ma sopratutto poca gente per le vie del centro….BERGAMO HA MOLTO DA OFFRIRE…basta guardare CITTà ALTà, ma se ci facciamo “comandare” dagli sporchi ricchi che comandano la quiete e la non VITA siamo FOTTUTI….dobbiamo reagire…convinciamo i turisti che BERGAMO è anche divertimento non solo storia…. dobbiamo amare la nostra città e le nostre origini perciò ribelliamoci alla monotonia e A CHI CI IMPEDISCE DI DIVERTIRCI, ciò non vuol dire sballare ma semplice DIVERTIMENTO e lo sottolineo…