Bergamo- Oggi, venerdì 4 ottobre, gli studenti sono scesi in piazza per manifestare. Il corteo è partito dal Piazzale degli Alpini, di fronte all’ Istituto scolastico Vittorio Emanuele II, alle 9 di questa mattina. La manifestazione, aperta dallo striscione “Noi siamo il futuro: ascoltateci!”, ha percorso tutta via Angelo Maj per poi girare in via Stommani e arrivare così in via Tasso, davanti al Liceo Artistico Statale. Dopo una breve pausa, gli studenti hanno continuato a sfilare su via XX Settembre fino alla Rotonda dei Mille, dove si sono fermati per fare una serie di interventi al microfono. Qui i manifestanti hanno simbolicamente impiccato tre fantocci che rappresentano gli studenti senza futuro in quest’Italia dalle scarsissime possibilità per chi studia. Il corteo è poi proseguito su via Borfuro e, attraverso Viale Papa Giovanni, è tornato al Piazzale degli Alpini.
Tema centrale della manifestazione sono stati i tagli ai fondi per l’istruzione e il dissenso nei confronti delle politiche di austerità europee e italiane: il decreto del 9 settembre del ministro Carrozza prevede infatti un finanziamento di soli 400 milioni di euro. Un’inezia, a causa dei tagli ai finanziamenti perpetrati negli ultimi anni. Questo, come precisano gli studenti, ha delle forti ripercussioni sulla qualità della scuola e dell’istruzione pubblica. A cominciare dall’elevato numero di studenti per classe fino a dirigenti scolastici che si trovano a dover gestire due scuole contemporaneamente. In una scuola che svolge la funzione di parcheggio, dove viene trasmesso un sapere nozionistico e sempre meno critico, in un paese dove la disoccupazione giovanile ha toccato il 40%.
Non sono mancati i richiami alla giornata del 19 ottobre per la giornata di mobilitazione che si terrà a Roma.
Durante gli interventi, gli studenti hanno inoltre evidenziato come il governo preferisca investire nelle spese militari e nell’acquisto degli F35 invece che finanziare la scuola e l’istruzione, e si sono dimostrati determinati a respingere ogni provocazione, come successo il primo giorno di questo anno scolastico, quando hanno prontamente rimosso degli striscioni di stampo fascista.
In questa giornata di lutto nazionale gli studenti hanno anche denunciato la politica criminale dei governi italiani e dell’Unione Europea che trasforma il mar Mediterraneo in un enorme cimitero in cui hanno perso la vita 19.142 persone dal 1988 fino a ieri.
“In una scuola che svolge la funzione di parcheggio, dove viene trasmesso un sapere nozionistico e sempre meno critico”.
Mi interessa commentare questa frase. Siamo sicuri che siano i fondi a rendere le conoscenze della scuola più nozionistiche o meno?! Io controllerei il tema letterario dell’ultima maturità! Di solito quella traccia è scelta dal classico “secchione” che si affida alle sue conoscenze per prendere il suo bel 15 e invece… le cose non sono andate così! E’ stato proposto Magris, autore sconosciuto ai più. La richiesta era necessariamente di ampliare gli orizzonti, di sviluppare un’elaborazione critica oltre al semplice studio nozionistico.
La scuola NON è nozionistica, sono la maggior parte dei ragazzi ad esserlo!
E’ più facile studiare a memoria un paragrafo del libro che non si capisce rispetto a provare a comprenderlo, è più facile studiare l’analisi di una poesia rispetto a leggerla attentamente e provare un’analisi critica propria.