Osio Sotto – “Una ferita a cielo aperto che rovinerà la nostra campagna”. Così Pierangelo Giavazzi, presidente del comitato ecologico di Osio Sotto, si pronuncia a proposito della Bergamo-Treviglio, l’ennesima infrastruttura che rischia di soffocare la bassa bergamasca.
Quest’opera, fortemente voluta dalla provincia (il presidente Pirovano è stato lapidario: “s’ha da fare”), dovrebbe collegare la Bre.Be.Mi. alla Pedemontana, una distesa di cemento lunga 13 km che attraverserebbe la campagna, parchi naturali e zone di interesse storico artistico, compromettendo l’agricoltura e soprattutto la vita di migliaia di cittadini che si ritrovano già stretti in una morsa di traffico e asfalto
Il comitato Cambiamola! è nato da pochi mesi con lo scopo di allargare il fronte del no (già abbracciato da 4 comuni interessati su 12) e impedire che l’opera sia realizzata. “Il problema del traffico esiste” afferma il comitato, ma quest’autostrada non sarebbe un rimedio efficace: essendo a pagamento ( pedaggio che andrà a pagare gl’investitori privati), è assai improbabile che la mobilità si sposti sull’autostrada quando vi sono collegamenti, come la ex ss 42, che già esistono e che se sfruttati adeguatamente risolverebbero il problema del traffico senza dover per forza spendere 250 milioni di euro per la nuova autostrada.
I Comuni contrari all’opera sono Levate, Osio Sotto, Osio Sopra e Verdellino
La lotta di Cambiamola! serve proprio a far emergere il dissenso diffuso in merito a un’opera, che gli amministratoti hanno definito come devastante per il territorio.. Nelle giornate del 3 e 4 marzo saranno presenti, nelle piazze dei paesi coinvolti, i banchetti per la raccolta firme contro la Bergamo-Treviglio. L’obiettivo è ambizioso, il Comitato punta alle diecimila firme. Il modulo è scaricabile e si può consegnare al comitato.
L’assessore provinciale alle Grandi infrastrutture Lanzani non ha esitato ad affermare: “se un comune dice di sì presentando delle prescrizioni ha poi diritto ad avere compensazioni, se dice no è fuori e non ha diritto ad avere più voce in capitolo sull’opera”.
Uno strano concetto di democrazia secondo cui o approvi l’opera, o se osi ostacolarla perderai qualsiasi diritto a discuterne. La partecipazione e il coinvolgimento dei Comuni e dei loro cittadini dovrebberro essere fondamentali, invece si preferisce comprare il consenso a suon di compensazioni. Si fa reale il rischio che quest’opera nasca su fondamenta molto fragili.