Sabato 29 maggio, alle 20,30 in Piazza Vecchia, si svolge “Dai luce alla vita”: cinquemila candele accese per ricordare gli aborti (meno di 2.000) avvenuti nella nostra provincia lo scorso anno. Il Comune di Bergamo concede il patrocinio al raduno antiabortista organizzato dall’associazione ultracattolica Scienza e Vita, nonostante la manifestazione sia in evidente contrasto con la legge dello Stato. Il Sindaco Tentorio finge di scordare che un anno fa, a dar vita per la prima volta alla stessa identica iniziativa, erano stati i membri del partito neo-fascista Forza Nuova. Il sospetto è che stia prendendo corpo, sotto i simboli del Comune e con la benedizione di influenti ambienti della Curia, un unico fronte antiabortista catto-fascista.
Scienza e Vita ha spiegato il senso della manifestazione di sabato sostenendo che “nonostante l’aborto sia diventato una consuetudine il vero diritto è quello alla vita”. Forse qualcuno dovrebbe ricordare all’organizzazione cattolica che, al contrario, è l’interruzione di gravidanza ad essere un diritto delle donne sancito dalla legge. Non una “barbara consuetudine”. Scienza e Vita non giudica “barbaro” mettere al mondo un figlio non desiderato? Di sicuro non giudica atroce far crescere un essere umano in situazioni familiari difficili ed economicamente drammatiche. Né per una coppia, o per una donna sola, sopportare lo strazio di crescere un figlio senza avere i mezzi per offrirgli una vita decente. No, tutt’altro. I scienza-e-vitisti giudicano e disprezzano solo la scelta di abortire presa da tante donne. Una decisione – piaccia o meno – tanto dolorosa quanto legittima.
Ma Scienza e Vita non è nuova a manifestazioni eclatanti (e a tratti isteriche) di pressione sui temi etici: qualcuno ricorderà la campagna sul caso Englaro. Mentre Eluana finalmente trovava pace dopo anni e anni di torture mediche, gli ultrà cattolici, portando in dono pane ed acqua, accendevano ceri e recitavano rosari sotto la casa di riposo La Quiete di Udine. Perché interrompere un’agonia inaccettabile è “contro la vita”. Solo pochi giorni fa, nel corso di un convegno – di dubbia natura scientifica – a Brescia, sempre Scienza e Vita ha invitato alcuni psicologi a dimostrare che l’omosessualità è una malattia da curare.
A far discutere in terra orobica è per ora soprattutto il patrocinio concesso dal Comune di Bergamo. Che evidentemente cancella in un colpo solo sia il proprio ruolo di istituzione pubblica, sia un giudizio sull’opportunità o meno di prendere parte a iniziative che mettano in discussione le norme sancite dal diritto dello Stato. Ma a peggiorare le cose si aggiunge un’altra circostanza inquietante. Non è infatti la prima volta che la macabra commemorazione di embrioni organizzata nel cuore del centro storico di Bergamo viene messa in campo. L’anno scorso, ad animare la kermesse antiabortista erano stati, nel buio di una Piazza Vecchia deserta e nella noncuranza generale, i membri del partito di orientamento neo-fascista Forza Nuova. Un partito – è bene ricordarlo – fondato e finanziato dal terrorista nero Roberto Fiore. I cittadini di Bergamo lo ricordano per la sfilata in centro città del 28 febbraio 2009, tra grida di “Sieg Heil” e il classico corollario di saluti romani e di “boia chi molla”. In quell’occasione gli antiabortisti in camicia nera erano difesi (non è un caso) dalla forza della fede del sedicente prete Lefevriano padre Tam. E tutti ricordano che, nel caso la fede non bastasse, i forzanovisti si erano comunque premuniti di qualche centinaio di mazze ferrate coperte da tubi in plastica.
Cosa diranno allora i simpatizzanti di Scienza e Vita nel vedere l’evento di sabato, organizzato dalla propria associazione, popolato di persone tanto perbene? Per il momento il primo vero vincitore dell’annunciata manifestazione sembra essere proprio il coordinatore provinciale forzanovista Dario Macconi (detto “Astipalio”). Perché il leader bergamasco del partito fascista ultra-cattolico, dopo aver incassato (a Colognola) le foto che lo ritraggono abbracciato al “difensore della vita” Giuliano Ferrara, sabato prossimo riuscirà a strappare qualche altro sdoganamento politico di un certo rilievo. Magari facendosi ritrarre in pose amichevoli con autorevoli e stimati rappresentanti di Scienza e Vita. E perché non con il Sindaco Tentorio?
Solo un appunto che può aiutarci a comprendere meglio mezzi e metodi operano e lavoro i fascisti di forza nuova. L’iniziativa che hanno messo in cantiere l’anno scorso era stata sudiata e messa in atto appositamente durante la notte per evitare le ovvie e prevedibili contestazioni. Stando a quanto ho appreso direttamente dalla bocca di uno di loro, il compito era quello di valutare fattibilità e gestibilità dell’operazione. Non era niente di più che un esperimento sulla realizzabilità di un azione da “vendere” successivamente. Fomentare e coinvolgere ambienti esterni (anche insospettabili come le comunità straniere) su percorsi tracciati dal movimento neofascista. Bergamo, ieri sera, con il suo mezzo incendio probabilmente rappresenta solo una tappa ulteriore dove l’anno prossimo proveranno ad esportare la “santa alleanza nazionale” fuori provincia,magari appoggiandosi alla manovalanza neofascita presente a Brescia, Milano, Piacenza o Varese. Occorre vigliare e studiare una proposta alternativa per impedire che la cosa accada. Hasta la victoria siempre!