Gori e le nuove rotte di Orio: un inizio di campagna elettorale?

BergamoNon accenna a diminuire la bufera su Gori per la ridistribuzione delle rotte dell’aeroporto di Orio al Serio: la sperimentazione proposta dal sindaco, iniziata il 22 Giugno scorso e decisa a Marzo in commissione aeroportuale (senza votazione), aveva l’obiettivo di ridistribuire in modo più equo gli effetti inquinanti degli aeromobili sulla provincia; nei fatti, però, questa mossa si è rivelata un boomerang, in quanto l’obiettivo dichiarato di diminuire il numero di abitanti esposti a rumori superiori ai 60 decibel ha prodotto una distribuzione più ampia delle manovre di decollo e atterraggio, investendo dunque anche quartieri, come il Villaggio degli Sposi e San Tomaso, fino ad ora meno toccati.

In seguito alle numerose polemiche, Gori ha fatto un rapido dietrofront, chiedendo la sospensione della sperimentazione e denunciando un’errata applicazione del piano; Enac ed Enav hanno allora avviato delle verifiche, chiedendo alle compagnie aeree di approfondire le cause delle modifiche alle rotte. Gli ultimi risultati dimostrano tuttavia il sostanziale rispetto delle nuove rotte, a parte la cosiddetta PRNAV (la rotta che stringe di più su Azzano), durante la quale in alcuni casi ci sono stati dei discostamenti di 100-200 metri, in quanto si tratta di una rotta non performante.

 L’incontro chiarificatore tra sindaci ed Enac doveva avvenire il 26 Luglio, ma è stato posticipato a fine agosto dalla stessa Enac perché le compagnie aeree (tra cui Ryanair) non hanno ancora raccolto le informazioni necessarie. Intanto la sperimentazione prosegue, anche perché un mese è troppo poco per poterne valutare gli effetti.

Intanto, il coordinamento dei comitati per l’aeroporto ha chiesto un incontro alla prefetta, mediante una lettera firmata anche da sedici sindaci dell’hinterland bergamasco; la prefetta ha però risposto invitando al tavolo solo i sindaci, senza comitati: una mossa chiara, che mirava a escludere dalle trattative la parte più scomoda. Dal canto loro, i primi cittadini hanno deciso di andare all’incontro, sottolineando però che sarà unicamente propedeutico ad un prossimo tavolo con i comitati.

La polemica, intanto, si sta allargando a macchia d’olio: diciassette sindaci del lecchese hanno infatti scritto una lettera a Maroni per chiedere la sospensione delle nuove rotte, che interessano anche i loro territori. A questo punto, la partita si amplia e coinvolge l’antagonista di Giorgio Gori alle elezioni regionali, senza contare che lo scontento dei cittadini dell’hinterland bergamasco, se poco significativo fin ora, diventa particolarmente problematico in un’ottica di corsa al Pirellone: forse anche queste valutazioni “elettorali” hanno un peso sulle prese di posizione del sindaco bergamasco, che ieri ha inaspettatamente annunciato la preparazione di uno studio industriale su Montichiari, per capire se sia possibile dirottare i voli merci (notturni) in quell’aeroporto. Anzi, rincarando la dose, il sindaco ha dichiarato che “è impensabile uno sviluppo di questo genere”: esattamente quanto da anni vanno ripetendo (inascoltati) i comitati.

Insomma, pare proprio che servirà la corsa alle regionali per aprire un dialogo con i cittadini.

 

 

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One Response

  1. Federico
    Federico at |

    Vorrei semplicemente chiedere : in astratto l’idea di fare stare tutti sotto i 60 decibel cioè un principi di uguaglianza anche del disagio meglio distribuito .. e’ condivisa da chi ha a cuore l’uguaglianza o bisogna lasciare morire colognala e gli altri devono avere soli benefici e nessun onere ? Poi si può ragionare di funzionamento o meno della sperimentazione e di altre cose ma partiamo da qui ..

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