Intervista a due operai della Comital di Nembro. La situazione dal loro punto di vista.
“L’unica cosa che mi piacerebbe far sapere soprattutto a chi lavora nelle altre due fabbriche che adesso stanno lavorando a singhiozzo è che oggi tocca a noi ma domani arriva anche a loro dritta (…) e questo è il risultato di una vita ad aspettare che qualcosa capiti…è capitato che dopo un anno siamo qua a decidere come metterci giù, quali turni fare, come metterci li per non farci portare via la fabbrica da sotto i piedi”.
A: La situazione che viviamo noi attualmente è di vedere una fabbrica che fino a meno di un anno fa era la punta di diamante di un gruppo intero e all’improvviso è diventato un peso per tutto il gruppo, si è dovuto chiudere, si è dovuto mandare 90 persone in cassa integrazione, si è arrivati ormai al punto in cui la proprietà ti chiama e ti dice “ho messo in vendita tutti i macchinari”. Siamo qua in 88 adesso, chi con famiglia, mutui, spese, che devono vivere la vita di tutti i giorni. L’unica cosa che si chiede ora non è neanche quella di chiedere un lavoro, io voglio riaprire la mia fabbrica, cioè, io sono alla Comital da solo 10 anni, c’è gente come lui che è qui da 25 anni, chi da 30, cazzo è impossibile che la fabbrica dove ho lavorato, dove ho sputato sangue, si fa per dire, dove ho fatto il mio debba chiudere perché..non si sa, perché effettivamente ad oggi abbiamo chiuso la Comital di Nembro per che cosa…boh! È chiusa da maggio 2009, siamo quasi alla scadenza della cassa integrazione straordinaria, poi passeremo alla mobilità. Adesso i tempi si stanno accorciando, in quel periodo qua avevamo la possibilità di avere altri redditi, chi ha fatto sopralluoghi perché interessato al sito industriale ma si sono tutti ritirati, stranamente, spariti tutti…però il problema adesso è saltato fuori che han venduto già tutti gli impianti, cioè probabilmente era già tutto pianificato dall’inizio, perché dicevano “c’è qualcuno che vi compra, vediamo dopo chi e partirete con un altro padrone”, invece era solamente per tenerci buoni. Adesso siamo arrivati al punto che scatta la mobilità. Da parte dei sindacati c’è stata richiesta alla Proprietà di 6 mesi o un anno di cassa in deroga, cioè quindi non veniamo buttati in mobilità subito, ad oggi.
Ad oggi è arrivata notizia che hanno venduto già tre macchinari della fabbrica, quindi sono cose che adesso si susseguiranno giorno per giorno e arriveranno sempre voci nuove, si parla già che ci sarà un incontro con la Proprietà già venerdì. Sono tutte voci. L’unica voce certa che c’è è che hanno già messo in vendita gli impianti, tre sono già stati venduti, perché il responsabile di tutto il gruppo ha già dichiarato che hanno venduto tre macchinari. Quando parlo di gruppo intendo le fabbriche di Nembro, di Volpiano e di Alessandria. Allora, di queste tre fabbriche una l’hanno chiusa, la nostra, e due vanno a singhiozzo. L’unica cosa che mi piacerebbe far sapere soprattutto a chi lavora nelle altre due fabbriche che adesso stanno lavorando a singhiozzo è che oggi tocca a noi ma domani arriva anche a loro dritta, perché non è che se chiudono noi lasciano aperto loro, chiuderanno anche loro. La cosa che mi sta facendo girare le scatole è che ho sentito parlare sindacati, politici, sindaco, assessori…una montagna di gente che ad oggi non ha fatto niente, ad oggi non ho visto un politico né di destra né di sinistra né di centro né un extraterrestre né un ufo venire qua e dire “noi signori da domani ci impegniamo, questo posto non si tocca. O lo riaprono o lo vendono”. Non ho sentito nessuno. Anche nelle altre fabbriche, alla Frattini, alla Pigna, politicanti che ti dicono “si si non ti preoccupare che a te non succederà mai niente”. Io voglio cavalcare quest’onda di dire “vuoi che ti voti? Dammi qualcosa. Non mi dai soldi, non mi dai niente, almeno fermami la fabbrica”.
B: Quello che stiamo vivendo ultimamente, cioè è dura. Dopo con 800 euro al mese, chi ha mutui, chi ha figli. Cioè ognuno ha la sua situazione, c’è chi sta bene anche così.
A: La sfortuna che capita a tante persone…vabbè io sono di Bergamo, magari mia moglie può cercare qualche lavoro in Bergamo o qualcosa di simile, ma tantissima gente marito e moglie lavorano in Val Seriana. La Val Seriana è stata massacrata, cioè quindi ci sono famiglie con marito e moglie a casa in cassa integrazione, poi capita spesso che le donne vengono ulteriormente massacrate, quindi magari non prendono nemmeno quegli 800 di cassa. La famiglia deve vivere la quotidianità, che comunque sia grazie allo Stato non è semplice, di dire con 800 euro, metti anche 1000, però deve campare. E come campo? Cioè non puoi andare a dire alla banca “Te! sono in cassa integrazione e questo mese il mutuo non lo pago perché non riesco.”, o andare alla BAS e dire “Ascolta non ti pago il gas perché purtroppo non mi danno i soldi”. Non è che qualcuno ti da una mano, ti chiudono il gas, ti dicono “ti porto via la casa che così faccio prima”. Questa è la realtà che stiamo vivendo noi.
Noi ci sta andando bene perché prendiamo 800 della cassa integrazione, viene integrato da un tot del TFR…cioè ma il TFR non è eterno, sono i soldi nostri, è il mio TFR nessuno ce lo regala. Questa è una realtà che viviamo noi, è una realtà che abbiamo visto fino ad adesso vivere gli altri, ma moltissimi di noi non hanno mai preso in considerazione questa possibilità. La vivono e la vivranno male. Quello che ti posso dire? Non hanno mai fatto un cazzo fino ad oggi? Perché io come pseudo RSU della CGIL avevo detto “guardate che se non tiriamo fuori i coglioni all’inizio un anno fa questi ci mangiano”, la risposta? “Abbiate pazienza. Per i soldi e tutto”, e adesso siamo qui a mettere giù i turni per decidere quando venire giù, quando fare il presidio, “bruciamo la fabbrica…il primo che arriva gli diamo fuoco”…e questo è il risultato di una vita ad aspettare che qualcosa capiti…è capitato che dopo un anno siamo qua a decidere come metterci giù, quali turni fare, come metterci li per non farci portare via la fabbrica da sotto i piedi.
Dentro hanno già rubato 200 mila euro di cavi di rame, perché la fabbrica è chiusa. Di notte, giustamente, le fabbriche chiuse i ladri non le guardano…han portato via 200mila euro di rame più materiale della meccanica…ferri, saldatrici…tutto praticamente, perché la fabbrica come siamo usciti è rimasta ancora uguale, cioè non è che qualcuno è entrato e ha detto vabbé portiamo via qualcosa, magari riusciamo a…i rotoli li avevano portati via tutti, l’alluminio non ce n’era più neanche un po …e la situazione è quella.
B: Han portato via perché hanno cominciato loro a togliere il servizio di guardia dal principio 2010, già da lì si è saputo che era scoperta la fabbrica, non c’era più nessuno che sorvegliava, sono entrati e hanno fatto razzia…e lì la colpa di chi è? Ancora nostra degli operai. Perché dopo magari ti dicono “sono stati due operai a entrare” dé sigür, perché noi ci tenevamo alla fabbrica. Sono loro che quando li abbiamo chiamati, che abbiamo chiamato la società…”venite giù a vedere che cosa hanno fatto”…non si sono neanche spostati dalle sedie…è roba loro eppure non gliene fregava niente…probabilmente ci han dato una mano così fanno prima a svuotare lo stabilimento.
A: Da notizie che sono arrivate dalla sede di Volpiano, dal responsabile del gruppo, tre macchine sono già state vendute quindi dovranno venire a prenderle. Non si sa ancora che macchine siano, non si sa quando arriveranno…quando arriveranno noi saremo qua ad aspettarli.
B: Questa qua è la decisione che abbiamo preso in questi giorni qua.
A: Da domani (24.3.10) a mezzogiorno fino a che non cambierà. Si parla già di un probabile incontro venerdì. Tramite il Prefetto è stato organizzato un incontro, dubito che si presentino.