Orio al Serio – L’estate 2011 in Dhl Aviation, aeroporto di Orio al Serio, resterà nei ricordi dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali per gli episodi che hanno caratterizzato questa calda stagione e ne hanno segnato una svolta nelle relazioni tra Rsu ed azienda. Dopo qualche mese di lavoro congiunto tra alcuni rappresentanti sindacali ed azienda in merito al caso di un collega, che da 15 anni lavorava in Dhl, e che si è trovato ad avere problemi disciplinari legati al deterioramento del rapporto con il proprio supervisor, il giorno 16 Agosto, nel bel mezzo delle vacanze, veniamo a scoprire la decisione unilaterale dell’azienda di voler licenziare il collega. Da subito si attiva una rete di solidarietà tra i vari colleghi che in pochi giorni, con il coordinamento degli Rsu presenti in azienda, organizzano uno sciopero-assemblea di un’ora nel bel mezzo delle operazioni del turno serale. La reazione dell’azienda è di chiusura e così i rapporti sindacali, già fortemente provati da almeno un anno di vicissitudini conflittuali, si interrompono mentre la rabbia dei lavoratori di Dhl cresce di giorno in giorno. E’ interessante sottolineare che oltre alla futilità dei motivi del licenziamento, per dirla con le stesse parole degli avvocati a cui abbiamo affidato la causa contro Dhl, c’è una modalità nel provvedimento di licenziamento che probabilmente la stessa azienda aveva sottovalutato: la lettera di licenziamento è stata recapitata a casa del lavoratore il giorno successivo alla scadenza dei termini di risposta ad un ulteriore lettera di contestazione inviatagli mentre si trovava (tutti ne eravamo a conoscenza) in vacanza per cui impossibilitato a prenderne visione e quindi a rispondere. Per cui oltre alla pretestuosità delle motivazioni all’origine del provvedimento, vi è stata anche una modalità particolarmente odiosa nell’azione aziendale che ha suscitato rabbia in tutti i lavoratori. Si è così sviluppata una risposta generalizzata che avrebbe dovuto condurre ad una mobilitazione di particolare impatto per l’Azienda, prevista per una domenica del mese di Settembre, giornata in cui si raggiungono i picchi più alti nel volume di merce in transito nell’Hub Dhl di Bergamo. Il sentore del malcontento ormai incontenibile ha convinto l’azienda a fare un passo indietro e a reintegrare il collega, senza che neanche si consumasse l’azione sindacale più eclatante. Successivamente è stato riaperto il tavolo Rsu-Dhl per gestire la ricollocazione dello stesso e dopo un comunicato congiunto azienda-sindacato si sono riaperti i tavoli di trattative su tutte le questioni rimaste ferme da tempo, a partire dal contratto integrativo interno scaduto nel 2010.
Dhl ha così dovuto fare retromarcia sul licenziamento e si è per giunta trovata costretta a riaprire i tavoli sindacali da tempo congelati.
Tra le varie iniziative intraprese dai lavoratori, è simpatico riportare il testo di un volantino che è stato fatto girare in azienda da un collega anonimo che in qualche modo dà l’idea del clima che ha permesso di esercitare su Dhl quella pressione che si è rivelata poi determinante nella riassunzione del collega licenziato. Nel testo si fa riferimento a Vasco Rossi in quanto cantante particolarmente amato dal collega licenziato tanto da rappresentare, secondo l’azienda, uno dei motivi a prova dell’incompatibilità dello stesso con il panorama aziendale; lo dimostra il fatto che nell’ultima lettera di contestazione, quella fatale per il collega, veniva testualmente riportato parte del testo di una canzone del rocker italiano cantata ironicamente dal nostro collega.
Lettera di licenziamento a DHL
L’estate 2011 è finita e come ogni anno si riparte riposati dallo svago vacanziero, ma con un po’ di tristezza per il ritorno al solito tran tran lavorativo e all’abitudine del quotidiano.
Questa estate 2011 ci ha regalato però alcune perle di bon ton e di eleganza di cui la nostra cara azienda ha deciso di farci dono: intransigenza e pugno di ferro soprattutto per ogni comportamento ritenuto non conforme alla disciplina aziendale (sic!) e assoluta intolleranza nei confronti di ogni lavoratore reo di essere poco affine alla “famiglia”.
Chi non si allinea alla nostra azienda, che sappiamo avere una spiccata attitudine sociale e di attenzione ai più deboli, deve giustamente soccombere.
Ringraziamo per la direzione saggiamente indicata dal nuovo corso dell’ “occhio per occhio dente per dente”: se avevamo dubbi sulla linea da seguire, bè ora non ne abbiamo davvero più; giustamente il principio d’ora in poi è: “o con noi o contro di noi”.
Ma non abbiamo nulla da temere: questo autunno saprà scaldarci i cuori e lenire il broncio della fine dei bagni, del caldo, delle spiagge, delle scampagnate tra i monti e delle serate spensierate con gli amici.
E poi sai che noia senza qualche novità dentro le solite giornate uguali dell’aeroporto!
Anche di questo ci sentiamo di esprimere profonda gratitudine al nostro staff dirigenziale: sa sempre come vivacizzare e movimentare la nostra vita!
L’unico rammarico, se ci è concesso, dentro questo quadretto idilliaco, è che al tavolo pantagruelico del magna magna generale si sia deciso di non invitare tutti.
Ci siamo detti: “ma come, il motto non era everyone counts?” Allora abbiamo fatto la conta e ci siamo ritrovati in questo rientro post-vacanziero in uno in meno. “Ma come?” ci siamo detti “che qualcuno si sia innamorato in qualche paese esotico o abbia perso il volo di rientro?” Abbiamo chiesto lumi a riguardo e ci hanno risposto: “macchè; un collega inspegabilmente ha deciso di trasferirsi a Zocca, ridente paesino nel modenese e lì ricostruire una nuova vita, seppur precaria e di stenti”. Ed ancora: “abbiamo cercato di portarlo alla ragione ma non c’è stato nulla da fare”. Increduli abbiamo tentato di contattare il collega, la segreteria del cui cellulare ci ha risposto: “chiuso per ferie”.
Abbiamo allora chiesto alla nostra DHL di attivarsi attraverso le infinite vie strategiche che in maniera lungimirante non smette mai di elaborare e, facendo perno sul noto volto umano e sociale dei nostri (come i 7 valori tra cui il settimo quello sociale, la spiccata attitudine ecologica, la grande sensibilità verso la beneficenza ed il sostegno ai progetti di cooperazione, la generosa disponibilità a concedere la sala mensa a quei poracci della coop che vogliono dormire qualche fazzoletto di quarto d’ora tra un turno e l’altro…solo per fare qualche esempio) di cercare di portare alla ragione il nostro ex collega-futuro clochard. Il risultato è stato ancora una volta deludente in quanto il nostro, di tutta risposta alle insistenti pressioni dell’azienda, ha risposto senza esitazione alcuna: “io sono ancora qua!” riprendendo il motivetto di un noto cantautore locale.
Lo sgomento per questa perdita ha evidentemente minato il positivo clima aziendale ed i ripetuti fallimenti di DHL nel sollecitare un ritorno al seno materno del nostro futuro nullatenente ex-collega ci hanno convinto di una cosa: non accettiamo di sederci al banchetto autunnale a mangiare caldarroste e a bere vin-brulè se non saremo tutti presenti, cioè tutti quelli che eravamo prima dell’avvento di questa estate 2011 che a lungo ricorderemo.
O tutti condividiamo la gioia di essere qua o nessuno si potrà ritenere sicuro in futuro di poter godere, mangiare e vivere giornate tranquille nella nostra solida casa comune!!
Tutti presenti o tutti licenziati…oppure saremo noi a licenziare DHL!
Un ex collega di C….
Capisco il collega , anche io sto subendo un trattamento simile , ho vinto una causa di lavoro contro la Dhl due anni fa ‘ per un riconoscimento di un livello superiore che mi spettava , la risponda vendicativa aziendale e’ stato il mio trasferimento a 55 km da casa mia . i lavoratori stiamo perdendo la possibbilita ‘ di rivendicare i propri diritti …giovedi 23/0272012 ‘ sono davanti al giudice del lavoro contro il provvedimento di trasferimento
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