Verdellino – Si è svolto nel pomeriggio di sabato 1 presso la rotonda tra Zingonia, Boltiere e Osio Sotto un nuovo presidio, promosso dall’associazione Cambiamola (www.cambiamola.it), per dire no alla realizzazione dell’autostrada Bergamo-Treviglio, il cui progetto si trova ancora nelle fasi preliminari.
Il luogo scelto per il presidio è significativo, in quanto questo sarà il tratto dove sorgerà una galleria che permetterà di congiungere il casello della Pedemontana con il tratto di autostrada passante per il quartiere di Osio Sotto di Saore, uno dei pochi che presenta spazi verdi nel Paese e che, con la realizzazione del progetto autostradale, scomparirebbe. Oltre a Saore sono numerosi gli spazi verdi che sono a rischio, dato che più del 90% del tratto autostradale in via di progettazione distruggerebbe spazi agricoli togliendo una importante forma di sussistenza provinciale.
Dopo aver raccolto più di diecimila firme che testimoniano il rifiuto dei cittadini al progetto dell’autostrada, continuano le iniziative per sensibilizzare la popolazione riguardo l’inutilità dell’opera in questione che, secondo gli studi di diversi progettisti, non rappresenterebbe la soluzione ideale per la mobilità stradale della zona poiché non migliorerebbe le problematiche di traffico attualmente presenti.
Regione e provincia sono stati più di una volta sollecitati a rivalutare il progetto autostradale in seguito alle criticità che gli studi sull’opera hanno evidenziato, ma sempre si sono limitati a dire che se nelle fasi successive al progetto preliminare emergeranno delle problematiche, saranno pronti a cambiare strada.
Alcune problematiche sembrano già evidenti così come la volontà dei cittadini di non accettare una nuova colata di cemento e di devastazione del territorio bergamasco, già seriamente compromesso e con tassi di polveri sottili tra le più alte d’Europa.
Certo è che la torta in palio è bella grossa, infatti i 18 Km di questa autostrada saranno per la maggior parte realizzati in trincea, il che permette alle imprese costruttrici l’estrazione di grosse quantità diredditizio materiale inerte. Che sia questo fattore più importante delle attendibili motivazioni di chi si oppone alla realizzazione del progetto? Inoltre i precedenti fatti accaduti riguardo la riprogettazione stradale non fanno ben sperare: ricordiamo tutti come l’impresa Locatelli abbia nascosto ingenti quantità di materiale tossico sotto i cantieri della Bre.Be.Mi in via di costruzione nella bassa bergamasca.
In attesa di nuovi sviluppi delle fasi progettuali i rappresentanti del comitato avranno lunedì 3 un incontro in provincia dove esporranno nuovamente le loro motivazioni per l’interruzione del progetto. Lo stesso Bruno Bottiglieri, amministratore delegato di Autostrade Bergamasche, ha recentemente dichiarato che tempi e budget previsti per la realizzazione dell’autostrada potrebbero aumentare, avallando una delle questioni scottanti emerse dagli studi del comitato.
Importante, inoltre, ricordare che l’associazione organizzera mercoledì 12/12/’12 alle 12:12 un presidio a Bergamo, in piazza Matteotti davanti la sede di UBI Banca, in quanto come riportato dal sito: ” l’accento va messo sui finanziatori di quest’opera […] affinché le banche non finanzino un progetto fallimentare sotto tutti gli aspetti.”
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