Bergamo – Sono bastati due giorni per far crollare su sè stesso il patto anticrisi annunciato dall’assessore D’Aloia. Due pagine dell’Eco di Bergamo interamente dedicate a questa importante intesa, hanno provocato le reazioni irritate dei sindacati inquilini. Il protocollo d’intesa esiste e sarà firmato nei prossimi giorni dalle organizzazioni sindacali, tranne Asia che non è mai stata invitata al tavolo dall’amministrazione. Il protocollo però non fa altro che formalizzare la necessità di confronto periodico tra la Giunta e i sindacati (almeno due volte all’anno). Un’intesa quindi che riguarda le metododologie di confronto, che viene giudicata positivamente dai sindacati, ma che nulla ha a che fare con un piano anticrisi. Anzi.
I sinndacati lamentano che da due anni stanno sottoponendo all’assessorato una piattaforma di otto punti, senza che si sia arrivati a un accordo su neanche uno di questi punti. Il SUNIA definisce l’operazione dell’assessorato semplice propaganda elettorale, Unione inquilini dichiara che D’Aloia fa male a dire che i rapporti coi sindacati sono buoni ribadendo che non esiste alcun accordo. ASIA dice che l’unica occasione in cui ha incontrato l’assessore è stato durante un presidio sotto Palazzo Frizzoni, dove era stata allestita una mostra fotografica degli alloggi abbandonati dal Comune. Per il SICET i veri problemi non sono ancora stati affrontati, mentre il mandato dell’attuale giunta Tentorio sta giungendo inesorabilmente alla sua scadenza.
Le dichiarazioni di D’Aloia hanno irritato a tal punto i sindacati, che martedì si sono recati alla redazione dell’Eco di Bergamo per pretendere uno spazio di replica. D’Aloia si vanta di aver dato avvio alla manutenzione di ben venti appartamenti in città alta, quando sono quasi 250 quelli abbandonati e lasciati vuoti in tutto il resto della città. E se per l’assessore l’alienazione del patrimonio pubblico sarebbe la soluzione per finanziare la manutenzione straordinaria, i sindacati esprimono la loro esplicita contrarietà a qualsiasi alienazione di alloggi comunali, compresa Cascina Ponchia.
Il solito balletto di cifre fornite da D’Aloia (700.000 euro a cui vanno aggiunti i 500.000 del bando regionale) stride ancor di più con l’assenza di risultati concreti.
Che un semplice protocollo d’intesa venga venduto come un accordo anticrisi sul fronte abitativo ha il forte sapore di propaganda elettorale, anche per le tempistiche scelte dalla Giunta. A meno di quindici giorni dalle nuove elezioni l’assessore D’Aloia sembra impegnato in un’operazione tesa a nascondere una evidente realtà: l’amministrazione in 5 anni ha dimostrato di non essere in grado di amministrare il patrimonio pubblico della città, mantenendo in stato di abbandono circa un quarto degli alloggi comunali, destinati a chi da anni attende invano che i propri diritti vengano riconosciuti.
Il maldestro tentativo di spacciare un protocollo d’intesa per un piano anticrisi, strumentalizzando le posizioni dei sindacati degli inquilini, rischia ora per l’amministrazione uscente di trasformarsi in un boomerang.