Parole d’ordine rassicuranti vengono strillate a gran voce da sindaci ed assessori alla sicurezza di Bergamo e provincia. Rimbombano nelle orecchie di cittadini sempre più terrorizzati: “Più rispetto delle regole e più sicurezza! Guerra ad abusivi, degrado urbano ed accattonaggio!”. Guerra, insomma, a tutti gli “irregolari”.
Per non rischiare di finire in questa categoria (che suona terribilmente vaga ed estendibile a chiunque) BgReport ha provato a stilare per i suoi lettori un vademecum dei reati da evitare per cercare di non finire nelle maglie della “campagna sicurezza” della Giunta Tentorio e dei suoi zelanti imitatori-sindaci-dei-territori-limitrofi. Tutti i casi citati sono tratti da reali episodi di cronaca locale.
Reato n. 1: non hai una casa. Tra sveglie all’alba e il pericolo Rosarno
E’ il caso di tre sessantenni senzatetto di Bergamo, sgomberati all’alba di una fredda mattina di inizio marzo da vigili urbani e Carabinieri di piazza Cittadella. I tre uomini avevano osato trascorrere la notte tra gli archi in pietra di via Mayr, nel cuore della Città vecchia vicino alle mura. La pericolosa minaccia al giusto sonno dei regolari residenti è stata subito sventata grazie al provvido intervento dei reparti in divisa.
Il Sindaco Claudio Sessa di Torre Boldone sfrutta a tempo record il decreto Maroni e, per evitare i sovraffollamenti negli appartamenti, inasprisce i controlli verso chi affitta casa agli immigrati (qui sono circa un decimo dei residenti). Per giustificare il provvedimento, il sindaco Sessa ha dato sfogo alla fantasia, spiegando che la cittadina alla periferia di Bergamo, in cima alle classifiche delle città più ricche d’Italia, non deve diventare una nuova Rosarno! Un effetto collaterale, ed abbastanza prevedibile, del provvedimento sarà il fatto che la casa agli immigrati nessuno più la affitterà. Ma certo il povero Sessa non ha tempo per occuparsi anche delle conseguenze delle ordinanze che firma.
Reato n. 2: non hai un lavoro. Lo spacciatore di mimose e il venditore ambulante
Non meglio va a chi pensa di porre rimedio all’attuale mancanza di lavoro cercando di inventarsene uno. E’ il caso accaduto in via Bonomelli a Bergamo ad un giovane pakistano spacciatore di mimose. Il giorno della festa della donna, dopo esser stato denunciato perché privo del permesso di soggiorno, l’uomo ha preso persino una multa di 4.000 euro e si è visto sequestrare le “dosi” già pronte per il consumo. Per una volta, si dirà, gli agenti della municipale comandati dall’assessore alla sicurezza Invernizzi, sono almeno riusciti a catturare un pesce grosso. Peccato che (ahinoi!) nella rete non sono finiti quelli piccoli, cioè i micro-spacciatori al dettaglio da semaforo. Nel complesso però, una seria azione di disturbo è stata inflitta al fastidioso business dei fiori gialli venduti senza licenza agli innamorati sbadati. Molti dei quali costretti a tornare a casa dalla fidanzata a mani vuote.
Solo un mese dopo, la scena si ripete, sempre in città. Questa volta, in verità, l’operazione delle divise blu era diretta ad altri lavoratori irregolari, quelli che chiedono soldi a chi parcheggia sulle strisce altrettanto blu vicino all’ospedale. Gli agenti della Questura si imbattono invece in un altro venditore di merce “senza regolare permesso”. Se cambia il paese di provenienza della vittima (questa volta si tratta di un senegalese appena maggiorenne), resta invariato l’importo della sanzione: ancora 4.000 €. La gravità del reato lo esige.
Reato n. 3: non fai almeno finta di cercare un lavoro! Il mendicante in regola
Nella scala sociale dei pericolosi irregolari, il più ricercato è colui che neanche ci prova, ad inventarsi un lavoro. Quattro arresti in quattro mesi per un mendicante bosniaco. Gli agenti sanno che è inutile applicare multe da 4.000 € in questi casi. Il reato contestato dalla Questura, di conseguenza, non è l’accattonaggio, ma la ben più grave immigrazione clandestina. Se quindi a chiedere l’elemosina è un “irregolare”, lo sventurato finisce in carcere una volta al mese. Così, “per sicurezza”!
A Torre Boldone è sempre il Sindaco Claudio Sessa a far propria l’ormai sempre più urgente politica di controllo del territorio. Multe fino a 500 € a chi fa accattonaggio ai semafori. Il reato (chissà a cosa stava pensando il sindaco quando ha firmato l’ordinanza) è più grave se commesso da minori, anziani e malati!
Reato n. 4: frequentare posti “sconvenienti”. Dal Drug food al Dream village
Non va meglio ai mangiatori di kebab o ai frequentatori dei bar. In un’operazione antidroga (sic!) viene sequestrato un coltellino ad un ragazzo e denunciata una giovane dell’Isola. Quest’ultima, per ordine del questore, proprio non poteva mettere piede in città prima del 2012. Inutile dire che di droga, magari nascosta a rosolare tra le fette di carne grassa del kebab, non si è vista neanche l’ombra.
Il “Comitato notti tranquille” intanto colpisce anche l’Hinterland. Il nostro solito Claudio Sessa giura di voler risvegliare una “Torre Boldone-dormitorio”. Nel frattempo però, giudicato insufficiente l’impiego dei soli vigili urbani, firma un’ordinanza per evitare qualsiasi rumore fuori dai bar dopo le ore 22. Guerra dichiarata anche a lattine e bottiglie di vetro sui marciapiedi.